L'ANNIVERSARIO

110 anni tinti d'azzurro. Buon compleanno Italia

Il 15 maggio 1910 la Nazionale debuttava all'Arena di Milano contro la Francia. Più di un secolo di trionfi, delusioni e una passione infinita

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La mani di Zoff che alzano al cielo del Bernabeu quella Coppa tanto bella, cambiandoci la vita per sempre e tagliando il nastro che dà inizio agli anni '80. Il cielo blu sopra Berlino 24 anni dopo. Meazza che si tiene i pantaloncini per colpa di un elastico rotto ma riesce lo stesso a segnare il rigore decisivo nella semifinale con il Brasile nel '38 e che esulta (colmo di romano orgoglio per dirla come i Cinegiornali dell'epoca) con in mano la "Rimet" dopo la finale vinta con l'Ungheria ripetendo il gesto di 4 anni prima a Roma. 

Le torce che illuminano l'Olimpico dopo l'Europeo vinto nel '68, Rivera che piazza il piattone alle spalle di Sepp Maier e regala al mondo Italia-Germania 4-3. Ma ci sono anche le lacrime di Baresi a Pasadena, i rigori contro l'Argentina, i pomodori post Corea, la staffetta messicana, Trezeguet che ci fa capire davvero cosa sia un Golden Gol, il rumore della traversa colpita da Di Biagio a undici metri da quella porta del Saint Denis, i fischi di San Siro quel 13 novembre che ci toglie i mondiali in Russia....

Nemmeno Dostoevskij sarebbe stato in grado di ideare una trama tanto bella, terribile, contorta e folle come quella che ha dato vita al romanzo della Nazionale italiana. Tutto è iniziato 110 anni fa quando quelli che sarebbero diventati "gli Azzurri" affrontarono in maglia bianca la Francia all'Arena di Milano. Finì 6-2, un buon inizio. E beneaugurante visto che un secolo e dieci anni dopo la bacheca può vantare 4 titoli mondiali e un europeo. Oggi è il giorno dei ricordi e delle dimostrazioni di affetto che avranno vita soprattutto attraverso una campagna digital sui social della Nazionale, per dare appuntamento, a emergenza finita, all’Arena Civica di Milano, dove verrà affissa una targa in ricordo dell’esordio degli Azzurri. La proposta della FIGC è stata accolta con entusiasmo dal Comune,

Non potevano ovviamente mancare le parole di chi ora è alla guida della Federazione e della Nazionale. “Gli Azzurri – ha detto il presidente della FIGC Gabriele Gravina – sono un patrimonio di tutti gli italiani; da 110 anni rappresentano un elemento di coesione sociale e un moltiplicatore di emozioni che non ha mai smesso di appassionare, nemmeno nei momenti più difficili della storia del nostro Paese". 

“La Nazionale – aggiunge il Ct Roberto Mancini – è il simbolo di un Paese che nei momenti di difficoltà ha sempre saputo rialzarsi, mostrando quella coesione e quello spirito collaborativo che rappresentano da sempre due qualità distintive di noi italiani. E’ un onore poter guidare una squadra che gode del sostegno di milioni di connazionali, che ringrazio per l’affetto e la passione con cui ci hanno seguito e a cui spero di poter regalare presto le soddisfazioni che meritano”.

110 anni dopo siamo qui a ricordare quei pionieri che nemmeno si rendevano conto di stare scrivendo la storia, E dopo 110 anni di lacrime, sorrisi, abbracci, bandiere sventolate e tuffi nelle fontane siamo ancora qui a sperare di vedere quelle maglie azzurre regalarci un momento, anche se breve, di pura felicità. E c'è ancora qualcuno che dice che è solo un gioco...

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