Scorta per il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Secondo quanto si è appreso, la misura è stata decisa dalla prefettura del capoluogo campano in seguito alle tensioni con una parte degli ultras. Nell'ultima partita di campionato in casa contro il Milan i tifosi sono stati in silenzio per protestare contro i prezzi dei biglietti delle curve e l'applicazione rigida delle misure sugli striscioni e le bandiere da portare nello stadio.
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Napoli, De Laurentiis e i fatti in curva: "Sono delinquenti, serve la legge Thatcher in Italia"
La tutela per De Laurentiis è stata decisa dalla prefettura dopo le tensioni con una parte degli ultras. Nell'ultima partita di campionato in casa contro il Milan i tifosi sono stati in silenzio per protestare contro i prezzi dei biglietti delle curve e l'applicazione rigida delle misure sugli striscioni e le bandiere da portare nello stadio. Da quel giorno la tensione non è diminuita: da qui la decisione di assegnare una scorta al presidente.
"Quelli non sono veri tifosi, sono delinquenti ai quali si permette di andare allo stadio - aveva detto De Laurentiis commentando gli scontri nella curva azzurra al Maradona durante la gara di campionato contro il Milan -. Fin quando non si prende la legge della Thatcher e la si porta in Italia, avremo sempre questi problemi". Un gruppo di circa 700 ultras del Napoli durante la gara con i rossoneri non ha cantato, minacciando chi aveva provato a farlo fino ad arrivare alla rissa che ha fatto il giro del mondo. Nel mirino la gestione di De Laurentiis, niente a che vedere col campo. Dal canto suo il presidente del Napoli, oggetto di insulti per tutti i novanta minuti, si è recato dal questore Alessandro Giuliani per chiedere i filmati delle telecamere interne allo stadio. Nessuna intenzione di modificare il regolamento d'uso dello stadio che agli ultras non va giù.
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