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Napoli, Gattuso: "Complimenti alla squadra, ma risultato bugiardo"

"Con la Real Sociedad ci giochiamo il primo obiettivo stagionale"

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Rino Gattuso preferisce non esaltarsi per la bella vittoria di Crotone e lui stesso spiega perché. "Le partite sono tutte difficili, specialmente in Serie A. Complimenti alla squadra per come l'ha affrontata. Abbiamo sofferto, con tutte le squadre si può soffrire. Penso che il risultato sia bugiardo, il Crotone ci ha messo in difficoltà. Siamo rimasti avvantaggiati quando sono rimasti in dieci", ha detto l'allenatore azzurro.

 

Vedi anche Serie A, il Napoli sbanca Crotone per 4-0 e sale al terzo posto napoli Serie A, il Napoli sbanca Crotone per 4-0 e sale al terzo posto "Dobbiamo continuare così, ogni partita è una storia a sé, bisogna prepararla bene. Non è facile giocare ogni quattro giorni, in questo momento è importante perdere meno giocatori possibili e fare meno danni possibili. Con la Real Sociedad ci giochiamo il primo obiettivo stagionale, non ci siamo riusciti quattro giorni fa, ci giochiamo qualcosa di importante contro un avversario difficile", ha aggiunto.

Gattuso ha poi risposto così a chi gli chiedeva se vorrebbe giocatori come lo era stato lui: "Non voglio i giocatori che assomigliano a me: piacciono più tecnici ma ci vuole la squadra. Non possiamo sempre giocare di fioretto, ci vuole il coltello tra i denti. Quelli come me però non li metterei. Non ero capace per un calcio così ragionato come quello di oggi, avrei fatto tanta panchina in una squadra così. E non sto rinnegando niente, sono orgoglioso della mia carriera: penso solo che il calcio sia cambiato negli ultimi anni. Bravi anche noi a imparare dagli altri".

Su Ibra: "Non soffrivo la pressione: ero più martello io di lui, e anzi tante volte gli ho detto che doveva stare zitto. Perché con qualcuno puoi alzare la voce in un certo modo, devi sapere con chi vai a parlare. Dicevo che doveva stare più calmo coi vari Abate e Antonini, non doveva distruggerli: a Ignazio ha fatto passare le pene dell'inferno. Non è un caso che a 40 anni faccia ancora la differenza. In allenamento, se perde la partitella, può spaccare lo spogliatoio in due minuti".

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