SERIE A

Napoli, dopo le rapine i giocatori hanno paura. I pm indagano

Koulibaly assume vigilanza privata, la moglie di Allan vuole partorire in Brasile. La Procura al lavoro

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La pausa del campionato con i giocatori partiti per i ritiri della nazionali (sono 13) porterà un po' di quiete a Castel Volturno, ma la situazione in casa Napoli è tutt'altro che tranquilla. Il caos post-Salisburgo, i risultati deludenti e ciò che è accaduto ad Allan e Zielinski hanno portato conseguenze non solo a livello di campo ma anche fuori dal calcio, nella vita di tutti i giorni. E adesso pure la Procura lavora per capire se ci possano essere possibili collegamenti tra l'ammutinamento e le vicende di cronaca giudiziaria.

Getty Images

Nella rosa azzurra serpeggia un po' di paura, c'è chi si difende ingaggiando un servizio di vigilanza privata 24 ore su 24 (come Koulibaly) e chi pensa di partorire nel proprio Paese (come la moglie di Allan) e tornano alla mente tutti i precedenti: il 2011 fu l'annus horribilis con furti, rapine e macchine rubate che coinvolsero Cavani, Lavezzi, Hamsik, Behrami. Più recente il furto dell'orologio ad Insigne, all'uscita da un ristorante.

Ecco il perché dell'interesse della Procura di Napoli che ha aperto un'indagine su "reati sportivi", nel tentativo di capire se gli "ex intoccabili" (come erano i calciatori) siano nel mirino della malavita proprio dopo l'insurrezione post-Champions. Il Procuratore aggiunto e i suoi collaboratori - secondo il Corriere dello Sport - hanno anche intenzioni di ascoltare giocatori e dirigenti. La tempistica è un assist in tal senso: i casi Allan-Zielinski sono arrivati in breve tempo e subito dopo l'ammutinamento.

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