La regola del cinque frena il Napoli

Dopo Inter e Roma, ecco gli azzurri: nessuno vince sei gare di fila

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Nessuno, proprio nessuno, nemmeno il Napoli riesce a sfuggire a quella regola che vuole in questa stagione le squadre del nostro campionato incapaci di innestare la sesta marcia. Dopo le 5 vittorie consecutive dell'Inter, dopo la Roma bloccata dai nerazzurri al sesto tentativo, e mettiamoci pure la Lazio che era reduceda 5 vittorie di fila nel suo stadio, anche la squadra di Sarri non riesce a trovare il semaforo verde a Marassi contro il Genoa per quello che sarebbe stato il sesto successo consecutivo e, con esso, l'aggancio alla vetta in compagnia di Inter e Fiorentina.

Diverse le concause tirate in ballo da Sarri per spiegare lo 0-0, a cominciare in ordine cronologico dalla grande assente, la fortuna, individuabile però, secondo un differente punto di vista, nelle parate di Mattia Perin e nell'organizzata aggressività del Genoa di Gasperini. Per proseguire poi con l'accusa all'arbitro Doveri, reo di non aver punito con il rigore un intervento scorretto di Burdisso ai danni di Higuain in area rossoblù alla mezz'ora del primo tempo. Il che avrebbe significato quasi sicuramente un gol e un uomo in più per la sua squadra.

Ma il tecnico azzurro anziché prendersela col terreno di Marassi, purtroppo uno dei migliori della nostra Serie A, dovrebbe semmai puntare il dito sugli errori sottoporta di Hamsik e di Insigne e sulle palle gol create e non trasformate in gol.

Quando si sbaglia, si paga. E' la dura legge del calcio, dello sport. Ma bisogna guardare avanti con ottimismo perché, nonostante lo 0-0, nonostante il mancato aggancioalla vetta, il Napoli si è confermato degnissimo anche a Marassi delle zone nobili della classifica e con giustificate ambizioni in chiave tricolore. Un po' meno Sarri, solitamente molto più attento e misurato nelle esternazioni. La teoria del lamento, anche se giustificata, stride se usata per spiegare il primo inatteso stop.

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