Anguissa si conferma imprescindibile, Milinkovic-Savic decisivo, Neres è più di una riserva
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La vittoria di Lecce consente al Napoli di blindare il primo posto in classifica e in Salento finisce anche il mal di trasferta dopo le quattro sconfitte consecutive tra Italia (Milan e Torino) ed Europa (Manchester City e PSV). E a Lecce i campioni d'Italia mettono fine anche alla striscia di reti subite consecutivamente: dopo otto partite (tra campionato e Champions) la miglior difesa d'Europa della scorsa stagione torna a blindare la porta. Il merito è quasi tutto di Milinkovic-Savic, che ha ipnotizzato Camarda dal dischetto e ha così parato il suo primo calcio di rigore in maglia Napoli. La parata di per sé non è stata difficilissima, anche perché i baby attaccante di scuola Milan ha calciato piuttosto male, ma è stata fondamentale perché ha tenuto il risultato in equilibrio e ha spento un po' le velleità dei giallorossi che nel secondo tempo erano partiti con un piglio ben diverso rispetto al primo. Un campanello d'allarme che dall'alto della sua esperienza Conte non ha ignorato e subito dopo si è giocato l'artiglieria pesante con McTominay, Hojlund e Spinazzola.
Paradossalmente il Napoli ha giocato meglio nel primo tempo, in cui si è praticamente giocato verso una porta sola, ma ha trovato il gol-vittoria nella ripresa e da calcio da fermo. E ancora una volta, come contro l'Inter, sull'asse Neres-Anguissa: pennellata su punizione del brasiliano e poderoso colpo di testa del camerunese, sempre decisivo e ancora una volta eletto MVP del match (quinta volta in nove giornate). Una vittoria conquistata con spirito e grande sacrificio, di quelle che piacciono molto a Conte, che ha festeggiato al meglio l'importante traguardo delle 250 panchine in Serie A. Gli infortuni sono ancora tanti e sono pesanti (De Bruyne, Lukaku, Meret e Lobotka), ma la squadra si è ritrovata e conferma di essere ancora la grande favorita per lo Scudetto.