VERSO CAGLIARI-NAPOLI

Gattuso: "Catenaccio a San Siro? Solo gioco organizzato"

"Stimoli per l'Europa? Dobbiamo fare 40 punti... Allan resta a casa perché non si è allenato come dico io"

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Vigilia di Cagliari-Napoli non troppo serena per Gennaro Gattuso, alle prese con il caso Allan e le accuse di catenaccio dopo la sfida con l'Inter. "Allan non si è allenato come voglio e sta a casa. Poi domani è un altro giorno. Non si porta rancore, se si allena come dico io verrà convocato con il Brescia, altrimenti rimarrà ancora a casa", ha detto. Sulle critiche al gioco: "Nessun catenaccio, abbiamo giocato da squadra organizzata E abbiamo fatto il 46% di possesso palla".

Quanto agli obiettivi, l'allenatore azzurro invita a tenere i piedi per terra. "Non abbiamo bisogno di andare a trovare stimoli per andare in Europa League o in Champions League. Dobbiamo fare 40 punti. Dobbiamo pensare a fare bene, ma non per la classifica. Qua di stimoli ne abbiamo tanti perché siamo ancora in una zona pericolosa. Dobbiamo crescere mentalmente perché stiamo pagando una questione di testa. Sento dire che prepariamo bene le coppe e non il campionato perché non ci sono stimoli, ma non è così", ha detto..

Adesso c'è da pensare al Cagliari: "Fanno un gioco che dà fastidio. Buttano palla in area, giocano sugli attaccanti e se perdono palla vengono contro subito con grande veemenza. E' una partita che somiglia a quella con la Sampdoria. Palleggia meno del Lecce, ma è uno stadio difficile perché la palla non esce mai. Dovremo fare una partita molto attenta di testa, bisogna capire bene cosa fare".

Gattuso sa cosa serve per rilanciarsi: "Mi piacerebbe vedere un Napoli che fa una pressione ultra-offensiva. Una squadra che ha gamba per coprire tutto il campo, per prendere i giocatori davanti con grande forza. Mi piace aspettare un po' l'avversario, ma mi piacerebbe anche fare delle partite a campo aperto con la consapevolezza di non rischiare nulla. La strada da percorrere è questa che vi ho detto perché l'altra non ci porta da nessuna parte".

Ma avverte i suoi: "Non faccio sconti. Avevo detto che quando finiva il mercato si doveva pensare solo a correre e pedalare forte, ho 24-25 giocatori che devono avere in testa il Napoli tutto il giorno".

Riferendosi a Koulibaly, anch'egli fuori dai convocati: "Con il Lecce sapevo che mettevo in difficoltà Koulibaly e Maksimovic ma avevo visto che si allenavano bene e avevo dato tre giorni liberi a Manolas per la nascita della figlia. Ho fatto un errore, ma so nche che i giocatori li devi far giocare, perché se stanno fuori tre mesi poi devono fare anche le partite per riprendere non solo allenarsi. E poi non potevo perdere credibilità agli occhi di ragazzi schierando Manolas che per tre giorni non si era allenato. Ora con lo staff abbiamo fatto uno schema su come gestire la rosa e chi far giocare visto che siamo in campo ogni tre giorni". 

Sulla questione Var: "Sono favorevole al challenge sul Var, ma dico di più, l'arbitro come tutti i soggetti del calcio dovrebbe parlare a fine partita, spiegandosi. Il calcio è cambiato per i giocatori e per tutti gli altri. L'arbitro deve parlare, è un professionista e a fine gara viene e dice che cosa ha visto. Poi se c'è il Var perdi un minuto, vai, la vedi e non fai polemiche. Ma devi dare spiegazioni, devi parlare e dare la tua lettura della partita".

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