IL RITRATTO

Monza, l'uomo che fa la differenza è Raffaele Palladino  

Dal suo avvento in panchina i biancorossi hanno fatto un salto di qualità. In cinque partite su nove nella massima serie il Monza non ha subito reti

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Monza, l'uomo che fa la differenza è Raffaele Palladino<br />
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© Getty Images

Si è alzato al termine della conferenza stampa, dopo l'ultima partita con la Salernitana. E non se n'è andato con i classici, formali, saluti di buone feste, anticipate a causa dei mondiali. Al contrario, è sceso dallo scranno allestito con gli sponsor in bella vista, ed è venuto incontro ai giornalisti presenti. E, ad uno ad uno, ha salutato stringendo la mano a tutti i colleghi presenti.  Raffaele Palladino, mister del Monza dal 18 di Settembre, gara d'esordio contro la Juve all'UPower Stadium, il gruppo lo ha costruito cosi. Con lo stile, la determinazione, il rispetto. È recidivo. Dopo la vittoria con il Verona, il 6 Novembre, si è rivolto così alla stampa presente: "'Questi risultati sono anche merito vostro". L'uomo è molto stimato dalla dirigenza ed è l'ennesima intuizione del duo Galliani - Berlusconi. In campo si fa sentire. È il dodicesimo uomo, insieme al tredicesimo: la curva Pieri. "I ragazzi hanno alzato il livello, li ho ammazzati di allenamenti in queste settimane e per questo li ringrazio", ha detto proprio cosi, subito dopo l'ultimo incontro prima della pausa. Ed in effetti la squadra in mano a lui è completamente cambiata. Prima di tutto, nella testa. I biancorossi corrono, come non si vedeva prima. Gli esterni e le punte pressano sul portatore di palla. Che giochi Dany Mota, Caprari, Petagna, lì davanti aggrediscono sempre i difensori avversari. Ciurria, D'Alessandro e Carlos Augusto, sulle fasce,  fanno altrettanto. La linea dei difensori è quasi a metà campo e Caldirola è spesso l'ultimo della difesa, interdittore e primo giocatore a lanciare gli attaccanti. 

Il quadro tattico vede oggi una squadra con un 3-5-2 riconoscibile e con una chiara identità. Pressing, gioco ad uno o due tocchi: il Monza si muove come un elastico.

I numeri del resto sono dalla parte di mister Palladino. Nove partite in campionato e una in Coppa Italia; 6 vittorie, cinque con clean sheet: contro Juve, Samp, Spezia, Verona e Salernitana. Vittoria fuori casa in Coppa Italia in rimonta sull'Udinese in quel momento nelle prime posizioni. Quattro le sconfitte: a Empoli dove la squadra ha giocato molto bene uscendo dal campo dopo aver avuto il controllo della partita per lunghi tratti (possesso palla: 65% contro il 35% dei padroni di casa, 16 i tiri, contro gli 11 dell'Empoli) Poi contro il Milan, a San Siro, in casa con il Bologna dopo i fatti di Pablo Marì, e a Roma contro la Lazio con un clamoroso gol annullato a Petagna per fuori gioco millimetrico sullo 0-0. I gol fatti, tra campionato e Coppa Italia, sono 16, quelli subiti sono 10 Dei 16 gol, 11 sono italiani realizzati da 8 giocatori: Caprari, Colpani,Pessina, Petagna,Ranocchia Sensi, Valoti e Molina.

Un altro dato importante è quello degli assist, in campionato: 6 su 7 sono di calciatori italiani. Nessuno in Italia fa registrare un dato migliore. Inoltre il Monza è la squadra, nella massima serie,  che fa giocare più italiani. Sono stati 10 in 2 partite, 9 in altre 2,  8 italiani in ben 6 incontri, 7 nelle restanti 5. 

Matteo Pessina è tornato in nazionale, Rovella e Ranocchia giocano nell'Under 21. Vignato nell'Under 19. Contro la Salernitana nello scontro diretto per la permanenza in A, la squadra ha fatto registrare 15 tiri in porta a 1; tre gol, tre pali, il 57% di possesso palla. "Ho promesso ai miei due settimane di vacanze. Dal 1°di Dicembre, per i ragazzi sarà dura la ripresa degli allenamenti". Palladino già pensa al futuro: è nato per correre. 

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