L'INCHIESTA

Vendita Milan: al via l'analisi sui contenuti di telefoni e tablet

La Procura di Milano vuole fare luce "sull'attuale assetto proprietario" del club rossonero

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È iniziata ieri e sta proseguendo l'attività di estrapolazione dei dati, attraverso copie forensi, dai telefoni e da altri dispositivi informatici, come tablet, sequestrati nell'inchiesta della Procura di Milano sulla vendita del Milan da Elliott a RedBird dell'agosto 2022. L'accertamento tecnico segue le perquisizioni, eseguite il 12 marzo dal Nucleo speciale di polizia valutaria della Gdf, anche in alcuni uffici di Casa Milan, a carico dell'ad Giorgio Furlani e del suo predecessore Ivan Gazidis, tra gli indagati per ostacolo alle funzioni di vigilanza della Federcalcio, a cui i pm hanno trasmesso il decreto di perquisizione per eventuale approfondimenti sul fronte della giustizia sportiva. Le difese degli indagati hanno deciso di non ricorrere al Riesame contro le perquisizioni e i sequestri.

Vedi anche Inchiesta Milan: i pm mandano alla Procura Figc l'atto di perquisizione Milan Inchiesta Milan: i pm mandano alla Procura Figc l'atto di perquisizione Dopo l'effettuazione delle copie forensi di tutti i dispositivi prenderanno il via le analisi degli investigatori con una quarantina di parole chiave gia' selezionate per andare a scavare tra mail e messaggi scambiati e altri documenti utili. Tra l'altro, proprio dalle analisi sui dispositivi si attendono risposte e riscontri sull'ipotesi contestata di un controllo ancora attuale da parte di Elliott sul Milan, come una sorta di proprietario "occulto" dopo quella presunta vendita simulata, secondo l'accusa, al fondo di Gerry Cardinale.

Proprio dopo aver rintracciato un documento, in relazione a voci dello scorso dicembre su possibili nuovi soci "arabi" del Milan, la Procura ha deciso di effettuare le perquisizioni, per fare luce cosi' "sull'attuale assetto proprietario", andando a vedere, in sostanza, chi davvero stava lavorando a quelle trattative.

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