Milan, prima seduta a Milanello per Luka Modric
© x
© x
Il neo acquisto rossonero ha parlato dei suoi propositi e delle prime impressioni sul suo nuovo club
© Getty Images
"Quando sono venuto a Casa Milan per firmare il contratto ho percepito subito che questo club è speciale. Si percepisce l'aura di grandezza che ha il club: ha vinto 7 Champions League, è secondo solo al Real Madrid. Questo la dice lunga. Qui tutto è a un livello altissimo: le persone che lavorano per la società, i tifosi, lo stadio…". Così Luka Modric, neo centrocampista del Milan, nel corso di una intervista a Dazn in vista dell'amichevole contro il Leeds.
Sul derby con l'Inter e sul connazionale Sucic ha aggiunto: "Non vedo l'ora di giocare il derby, queste sono le sfide più belle da vivere in campo. Guardavo spesso le partite tra Milan e Inter, mi piace tanto giocare questo tipo di match, e non vedo l'ora di farlo con la maglia rossonera. Sfiderò il mio connazionale Sucic? Sì, ci vedremo in campo. Ha un grande futuro davanti a sé. Ha già dimostrato di essere un ottimo giocatore, molto talentuoso, ha fatto molto bene sia con la nazionale che con la Dinamo Zagabria. Ora gli auguro il meglio. Ma non contro di noi!".
Sul vestire il rossonero, un sogno d'infanzia diventato realtà. "A quasi quarant'anni ho ancora sogni calcistici, ed è anche per questo che sono venuto qui. È un sogno d'infanzia. La foto di me bambino con la tuta del Milan è un gran bel ricordo, dimostra quanto il club fosse popolare, soprattutto in Croazia, a quel tempo. Io sono cresciuto guardando il vostro campionato e i rossoneri erano la mia squadra preferita in Italia. Zvonimir Boban giocava qui, era il mio idolo da bambino. Ora sono qui e, come ho detto, voglio vincere trofei con il Milan", ha ammesso Modric.
Su Rafael Leao ha detto: "Per me è un giocatore di livello mondiale e il Milan è contento di avere calciatori di questo calibro. Ci ho giocato contro alcune volte, sia a livello di club che di nazionale e lo capisci subito che tipo di calciatore è. Per me, lo ripeto, è senza dubbio un top player a livello mondiale", ha dichiarato Modric. Sull'aver scelto il numero 14 in onore di Cruijff, che in un'amichevole indossò proprio il 14 del Milan. "Il mio primo numero è stato il 14, poi l'ho mantenuto anche al Tottenham e ho fatto bene lì. Ed è per questo che, essendo libero, ho voluto sceglierlo di nuovo. Cruijff è il simbolo di questo numero, il giocatore che ha dato importanza al 14 e lo ha reso speciale. È un piacere indossarlo", ha dichiarato.
Sul primo trofeo vinto da bambino ad Alzano Lombardo e lo scambio di maglie con i ragazzi dell'Immacolata, organizzatori del torneo, durante una partita di Champions League. "Quando ho iniziato la mia carriera da giovane, a Zara, viaggiavamo spesso per partecipare ai tornei in Italia. Siamo stati a Genova, a Senigallia e anche ad Alzano. Abbiamo vinto il trofeo - ha ricordato - sono stato premiato come miglior giocatore e ho conservato bellissimi ricordi di quel torneo. L'ultima volta che abbiamo giocato a Bergamo, loro sono venuti con la maglia dell'Immacolata e io ho dato loro la mia. È stato bello ricordare quel momento, perché quel torneo ha un significato speciale per me".
Infine su Carlo Ancelotti, che ha consultato prima di trasferirsi al Milan. "Ho parlato con Ancelotti prima della mia firma con i rossoneri e lui ha detto solo cose molto belle del Milan. Ovviamente le sapevo già prima, quando però uno come Carlo, che è stato un giocatore e un allenatore qui, te le dice, hai una percezione ancora più chiara del club e dell'ambiente", ha concluso Modric.
© x
© x