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MILAN

Milan, Pulisic: "Mi sento nel mio prime. Scudetto? È il nostro obiettivo"

Lo statunitense si racconta: "Mi piace l'Italia, il suo cibo e la sua cultura. Spero in una carriera lunga come quella di Modrid"

di Redazione
14 Nov 2025 - 10:35

Christian Pulisic ha analizzato così, nel corso di una lunga intervista a Cbs Sports, la fase che sta attraversando la sua carriera, tra i traguardi personali e le ambizioni del suo Milan: "Sono in una buona età, probabilmente nel momento migliore fisicamente - le parole dell'attaccante statunitense -. Ho imparato tanto, dico sempre che spero che il mio prime sia la prossima stagione perché questo è sempre il mio obiettivo, ma se questo è il mio prime, voglio godermelo. Sicuramente sento che sto attraversando il mio miglior momento nel calcio".

Lo scudetto non può non essere considerato un obiettivo in questa stagione: "Se non vincerlo renderebbe la nostra stagione negativa? È il nostro obiettivo, sicuramente, ma non voglio vederla dal lato negativo, pensando come sarà se non vinceremo. Faremo del nostro meglio e verremmo giudicati partita dopo partita. Ci sono state stagioni in cui non ho vinto niente, ma abbiamo fatto tante cose belle. Certo quando vinci quel trofeo non c’è nulla di paragonabile, vuol dire che il tuo lavoro viene ripagato".

Pulisic è tornato in campo a Parma dopo tre settimane, ma ora l'infortunio è definitivamente alle spalle, anche se sicuramente lo stop forzato lo ha fatto soffrire: "Quando succede è così frustrante... Ti vengono in mente tutti quei pensieri: 'Perché proprio adesso'? Le cose andavano così bene all'inizio della stagione... Per fortuna non credo sia la cosa peggiore che potesse capitarmi. Sono stato fuori un paio di settimane e ora sono già tornato, quindi sono fortunato che non sia andata peggio di così, cerco di vederla da una prospettiva positiva. Come calciatore, i momenti in cui sei infortunato e non puoi giocare nei fine settimana sono i peggiori. Lavoriamo duramente per cercare di mantenerci in forma e di essere disponibili il più possibile e quei momenti possono essere davvero difficili perché vorresti solo tornare in campo e aiutare la tua squadra. È davvero dura, e poi sei lì sul lettino del fisioterapista a guardare la tua squadra che si allena... È una situazione difficile, ma penso che sia proprio quella sensazione a spingerti a voler tornare il più velocemente possibile. È stata dura, ma ora sono tornato e mi sento molto meglio".

Da qui la scelta di non unirsi alla nazionale a stelle e strisce: "Non credo fosse giusto per me andare in nazionale e giocare lì la mia prima partita dopo l'infortunio. Voglio solo assicurarmi di avere il tempo giusto per prendermi cura di me stesso e controllare che il mio bicipite femorale stia bene, permettendo ad altri di prendere il mio posto. Quindi penso che sia stata la decisione migliore per tutti in questo momento".

Pulisic ha poi parlato del suo ruolo nello spogliatoio rossonero: "Non mi faccio sentire molto a parole, sono riservato e silenzioso. Però sono cresciuto in carriera anche sotto questo punto di vista e non ho paura di dire la mia".

Lo statunitense ha confermato che Luka Modric si è presentato a Milano con un iPhone in regalo per tutti, come svelato qualche tempo fa da Santi Gimenez: "Non sapevo che fosse uscita questa cosa. Non so se io debba confermarlo, ma sì (ride, ndr). In teoria i nuovi dovrebbero cantare davanti alla squadra, ma quando sei Luka Modric, hai vinto il Pallone d’Oro e diverse Champions League, puoi anche non farlo. E poi non si dice no a nuovi iPhone (ride ancora, ndr)".

Il suo rito di iniziazione al Milan è stato invece diverso: "È stato imbarazzante. Ho cantato 'Party in the USA' di Miley Cyrus perché pensavo fosse adatta. È stato il peggior momento nel mondo. Lo ho odiato, ho visto persone così a disagio...".

Sulla vita in Italia: "Mi piace, mi piace la cultura italiana. Mi piacciono le persone, il cibo è anche molto buono. Se batte Londra? Sicuramente...". 

Infine un pensiero su quando lascerà il calcio giocato: "Ci ho pensato, ma non so cosa farò. Dipende da dove mi porterà la mia carriera. Sicuramente passerò del tempo negli Stati Uniti, sono stato lontano dalla famiglia per tanto tempo. È difficile capire quando è il momento giusto di ritirarsi. A oggi vedo davanti a meno ancora una decina di anni di carriera. Voglio andare avanti il più a lungo possibile. Poi ora vedo Modric nello spogliatoio: questo ragazzo ha 40 anni e fa prestazioni da 10. Mi chiedo come faccia e spero di fare come lui".