L'ANALISI

Milan, le tante armi di Pioli: ora può contare anche sul turnover

Grazie a un gioco collaudato i rossoneri si avvicinano ai sedicesimi di Europa League nella sera in cui Ibra sbaglia un rigore e segnano le riserve

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La partita contro lo Sparta Praga non può essere considerata un esempio probante, visto il livello non particolarmente eccelso degli avversari. Ci sono però parecchi spunti positivi, al di là del risultato. Innanzitutto la certezza di avere una rosa affidabile: anche senza alcuni titolari la squadra riesce a muoversi seguendo uno spartito ormai interiorizzato dal gruppo. I meriti di Pioli, insomma, sono evidenti. 

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Non solo di Ibra vive il Milan, verrebbe da dire. Se non fosse che, anche se sbaglia un rigore, lo svedese è il fulcro della manovra offensiva (fino a quando rimane in campo) e il terzetto alternativo alle sue spalle (Castillejo, Diaz e Krunic) trova spostamenti e imbucate come quello titolare grazie ai movimenti e alle giocate del fenomeno con la maglia numero 11. Il resto lo fa la lucida regia di Bennacer (forse qualcuno si sarà reso conto di quanto sia importante), questa volta aiutato da Tonali, per un esperimento con il doppio play da riproporre ancora, quando le circostanze lo consentiranno. C'è stato anche il modo di apprezzare un altro nuovo arrivo, Dalot, che si inventa un assist di esterno e, non contento, segna anche il 3-0

Tutto bello, dunque. O quasi. Gazidis ha detto che Maldini sta lavorando sul mercato e a gennaio qualcosa, soprattutto dietro, andrà fatto. Kjaer finora ha retto la difesa (non ha ancora saltato un minuto). Di certo la dirigenza rossonera sa come infoltire la rosa senza svenarsi: a parte Tonali e Tatarusanu il Milan non ha acquistato nessuno, eppure viaggia alla grande sia in campionato che in coppa. Ma qualche intervento al centro della difesa, di sicuro, verrà fatto al più presto. 

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