Con l'Atalanta sabato e l'Inter il 27 dicembre la clausura potrebbe prolungarsi oltre Natale
Lavoro, lavoro, lavoro. La ricetta di Rino Gattuso per uscire dalla crisi è semplice: fatica, applicazione, serietà. E spirito Milan! Servono sacrifici per risalire, serve senso di appartenza ma c'è bisogno anche di recuperare una condizione atletica apparsa deficitaria. Fare gruppo dunque ma anche "fare" una nuova preparazione: il ritiro voluto dopo la caduta di Verona, da questo punto di vista, non è allora solo una misura "punitiva" voluta dalla società e accettata (anche se non felicemente) dai giocatori, ma anche una necessità suggerita dall'allenatore.
Sabato c'è l'Atalanta, il 27 dicembre il derby di Coppa Italia con l'Inter che potrebbe dare l'accesso alle semifinali. Quindi, data finale della "clausura" ancora da definire. Detto che 24, 25 e 26 sarebbero stati comunque giorni di allenamento, una vittoria coi bergamaschi potrebbe garantire un parziale "rompete le righe", un'altra partita deludente invece no. E questo, proprio questo, ha creato qualche malumore, ha generato più di un muso lungo tra i giocatori che da ieri si sono chiusi nell'eremo di Milanello. Se il ritiro non è infatti mai una misura accettata col sorriso, non lo è tanto più in questo momento dell'anno e con la prospettiva di vedersi magari negata la possibilità di trascorrere in famiglia la notte della vigilia e quella di Natale.
Tutto insomma da vedere. Ciò che è certo è che di lavoro in programma in questi giorni ce ne è davvero tanto: oggi doppia seduta e domani stesso menù. La ricetta, si diceva, è semplice: non c'è altro modo per uscire dalla crisi. Con buona pace di chi ha mal digerito la pietanza.