VERSO PSG-MILAN

Milan, da una notte da incubo all'altra: come fermi Mbappé?

I rossoneri hanno cominciato nel peggior modo possibile una settimana cruciale. Mercoledì sfida fondamentale a Parigi con un grande dubbio: confermare Thiaw o cercare un'alternativa?

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Alla fine il nodo è venuto al pettine ed è un nodo complicato da sciogliere e che già è costato sei punti nei due scontri diretti contro Inter e Juve. Il punto, per quanto banalizzato, è semplice: Thuram contro l'Inter e Kean contro la Juve hanno evidenziato tutti i limiti di una difesa cui manca velocità e che, per questo, soffre le palle in profondità negli spazi lasciati liberi dalla scelta di disporsi molto alta. Per questo è in parte ingiusto buttare la croce sul povero Malick Thiaw, 22enne di belle speranze ma con qualche chiaro limite, perché forse semplicemente non dovrebbe trovarsi nella situazione in cui ieri come nel derby si è invece trovato. Spieghiamo: Pioli lo ha giustificato sottolineando l'errore di reparto, ed è una parte di verità. L'altra rimane sospesa a metà strada tra la mancanza di esperienza ad alto livello - contro Kean il tedesco avrebbe dovuto temporeggiare - e le caratteristiche del giocatore. Che è forte fisicamente, importante nel gioco aereo, sufficientemente complementare con Tomori, ma drammaticamente macchinoso e lento. Da questo non si esce: se l'avversaria trova uno spazio da aggredire, sono dolori. E dato che mercoledì arriva Mbappé, c'è da farsi il segno della croce e sperare. 

Il fatto è che la coperta, comunque vada, è corta. Il difensore perfetto il Milan non ce l'ha: Kjaer ha esperienza e senso della posizione, ma una mobilità ridotta e una velocità anche inferiore a quella di Thiaw; Kalulu è rapido, ma porta in dote molta meno forza fisica e presenza ridotta in area. Tomori è un po' la sintesi di tutte le caratteristiche migliori, ma è uno e non può essere anche trino. Tant'è vero che ormai le avversarie sanno dove andare a cercare il pallone e contro quale difensore. Lo ha fatto l'Inter esaltando lo spunto di Thuram, lo ha fatto la Juve con Kean, lo farà il Psg. L'alternativa è abbassare la linea, aspettare e ripartire - scelta che tra l'altro esalterebbe in qualche modo le qualità di qualche singolo -, ma se non alza il pressing e riduce gli spazi, il Milan diventa vulnerabile in mezzo al campo. Coperta corta, ancora una volta. 

Una scelta, in un modo o nell'altro, andrà comunque fatta e sembra oggi complicato che sia quella di non cambiare. Insomma, impensabile a Parigi rivedere Thiaw, ma saranno i prossimi due giorni a chiarire le idee di chi deve decidere e di chi osserva. Certamente sarebbe incauto pensare di aver perso contro la Juve solamente per l'errore del difensore tedesco. In realtà l'assenza di Loftus in mezzo al campo ha rispostato il Milan sulla solita mattonella di sinistra, dove Leao continua a essere se stesso solo a tratti o forse è semplicemente se stesso andando a corrente alternata. Contro una difesa chiusa sono mancati gli strappi dell'inglese, assente, e di Reijnders, in giornata no, ed è mancata la dovuta assistenza a Pulisic, anche lui molto meno brillante di altre volte. Il resto è una storia nota: Giroud non può fare tutto da solo e deve essere gestito senza avere però alternative all'altezza. Tra la Champions e il Napoli i suoi minuti in campo verranno attentamente misurati. Tutto giusto, solo che il rischio, enorme, è quello di uscire con le ossa rotte dalla settimana più importante di questa prima parte di stagione. 

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