Milan cinese con l'azionariato popolare

Libero intervista Fu Yixiang, il vice presidente della Camera di commercio italo-cinese. E lui dice...

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Mentre da persone vicine a Silvio Berlusconi trapela tutta la perplessità del presidente sulla cessione della maggioranza del Milan, dalla Cina continuano a giungere notizie che vanno in senso decisamente opposto. Libero ha infatti raccolto dichiarazioni molto interessanti da Fu Yixiang, il vice presidente della Camera di commercio italo-cinese che ha svelato nei giorni scorsi il progetto per arrivare all'acquisizione del club rossonero.

Fu ha in particolare spiegato che il gruppo cinese avrebbe intenzione di acquisire il Milan attraverso un azionariato popolare che dovebbe addirittura coinvolgere 500mila persone. Ecco un estratto dell'intervista di Libero:

Signor Fu, come mai la Cina ha scelto il Milan?
"Perché è un grande club. C'è stata una grande riforma delle scuole calcio da parte del governo e c'è la volontà di portare il nostro movimento al livello più alto possibile in breve tempo".

Fa impressione che quattro dei più grandi imprenditori del Paese si vogliano impegnare nell' acquisto della società. Che cosa c' è dietro?
"Sono tutti collegati al mondo del calcio: il gruppo Wanda ha comprato Infront; Jack Ma di Alibaba ha il 50% del Guangzhou, la squadra di Marcello Lippi prima e Fabio Cannavaro poi; il gruppo Huawei è un brand molto attivo nelle sponsorizzazioni ed è già partner del Milan... Tutti avrebbero la possibilità direttamente di acquistare il club, ma non hanno la determinazione a condurre l'operazione da soli".

Ma quindi si tratta di un'operazione patriottica?
“Definirla così e esagerato. I cinesi vogliono acquisire il know-how per avvicinare al più presto il livello dilettantistico del loro calcio a quello professionistico di un grande club come il Milan”.

Relativamente al valore del Milan si parla della cifra di 1 miliardo e a tal proposito Fu Yixiang spiega: "Questa cifra si può spendere solo con la formula dell'azionariato popolare, che è quello che farà la differenza. Un Milan “popolare” in Italia non si potrà mai fare, non ci sarebbero tifosi a sufficienza disposti a pagare. Ma un Milan popolare in Cina è possibile. Sui numeri nel nostro Paese si vince sempre: non sarebbe difficile trovare 500mila tifosi disponibili a investire. Il Milan costruito dal popolo cinese può diventare stella intramontabile".

Ma il nuovo Milan in quanto tempo tornerebbe vincente?
"Il Diavolo è una vecchia gloria che ha bisogno di grandi giocatori, ma anche di un'azione di marketing basata sulla sua storia per rinascere. Il club rossonero potrebbe portare l'Italia in giro per il mondo con un po' di soldi veri spesi bene. Per tornare competitivi serve continuità negli uomini simbolo e l'inserimento di pochi giocatori, ma di alto livello, ogni anno".

Quello rossonero è il club più amato nel vostro Paese?
“E sicuramente quello piu conosciuto. Gli ultimi dati del club dicono che sarebbero quattro milioni i tifosi del Diavolo, ma non so se tutti sarebbero disponibili anche a fare da soci (ride, ndr)”.

Qual è il milanista più conosciuto?
“L'ultima apparizione della squadra a Pechino e stata per il derby milanese di Supercoppa (2-1 per i rossoneri nel 2011,ndr). E tutti ricordano il gol di Ibrahimovic...”.

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