L'INTERVISTA

Milan, Bonaventura: "Europa? Servirà un miracolo. Credo alla Nazionale"

Il centrocampista rossonero: "Stavo bene anche a settembre, ma non giocavo. Mi piace stare vicino alla porta"

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Il gol contro il Napoli nell'ultimo turno di campionato ha chiuso un capitolo sfortunato nella carriera di Giacomo Bonaventura. L'esterno del Milan ha recuperato dall'infortunio e non ha cambiato gli obiettivi: "Credo alla Nazionale! Mancini mi ha sempre chiamato e se a giugno starò bene penso che mi chiamerà". Il suo recupero è fondamentale per Pioli e per il Milan: "Dobbiamo fare un miracolo per raggiungere gli obiettivi prefissati".

La rete contro il Napoli è arrivata 412 giorni dopo l'ultimo gol in Serie A. In mezzo un brutto infortunio che lo ha tenuto fuori dal campo per diversi mesi. Ora il peggio è alle spalle e per Bonaventura comincia un nuovo capitolo della carriera: "Prima di farmi male giocavo nel Milan ed ero sempre tra i convocati. Devo lavorare bene sia per il club che per la Nazionale perché Mancini è un allenatore esperto, che ha vinto, e se sarò pronto fisicamente penso che potrebbe chiamarmi per l'Europeo".

Prima però c'è una stagione nata male da raddrizzare con il Milan: "Stiamo lavorando per segnare di più - ha raccontato Bonaventura in un'intervista a Milan TV -, Pioli sta facendo un lavoro importante e anche se qualcosa si è già visto, dobbiamo fare meglio. E' una stagione iniziata malissimo e dobbiamo fare un miracolo per raggiungere gli obiettivi prefissati". Problema del gol che ha colpito il Milan e soprattutto Piatek, fermo a un gol su azione in questa stagione (tre in totale, due su rigore): "Più stiamo nella metà campo offensiva, più gli mettiamo palloni buoni e più facilmente farà gol. Lui dal canto suo deve lavorare con ancora più voglia e non pensare solo al gol che manca. Deve stare tranquillo".

Bonaventura però è anche una sorta di jolly a disposizione di Pioli che lo ha schierato sia mezzala che attaccante di sinistra, come contro il Napoli: "Siamo tanti centrocampisti e in questi anni ho giocato sia mezzala che esterno, non fa differenza se sai con precisione e chiarezza cosa devi fare in campo. L'importante è quello - ha commentato Bonaventura, che però una preferenza ce l'ha -. A centrocampo si corre di più e si sta più nel vivo del gioco, avanti e indietro. Mi piace stare vicino alla porta, è meno dispendioso. Attaccare e andare in area penso sia la mia posizione giusta perché mi hanno insegnato che tanti gol si fanno stando dentro l'area".

Contro il Napoli è arrivato il primo gol stagionale: "Ho esultato con rabbia per il periodo difficile in cui sono stato fuori. Anche a settembre e ottobre stavo bene e volevo giocare. Ho sofferto a stare fuori e ho accumulato tanta rabbia. Pioli ci chiede di aggredire gli avversari alti e stare vicino agli uomini, correre in avanti e non indietro. Attaccando alti si è poi più lucidi in possesso palla".

Il campionato ora prevede la trasferta difficile di Parma: "I gialloblù giocano bene e dobbiamo preparare bene la partita, ma su questo non sono preoccupato perché il mister ci prepara bene tatticamente. Partita dopo partita viviamo alla giornata, la classifica non è bella e il nostro primo obiettivo è migliorarla. Poi possiamo metterci a fare i calcoli e ragionare su altro. Per qualificarci all'Europa servirà qualcosa di straordinario, ma ognuno deve pensare a dare il 100% di se stesso. Io cerco di fare del mio meglio".

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