IL PROGETTO

Milan, avanti con il nuovo stadio: a San Donato il ‘Muro Rossonero’. Scaroni: "Pronti nel 2028"

Il club rossonero è in mano Gerry Cardinale da 500 giorni e la priorità è il nuovo impianto: rettangolo ovalizzato e tribune verticale, ecco come sarà

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RedBird annunciava ufficialmente l’acquisto del Milan il 31 maggio del 2022 e oggi, dopo 500 giorni di rivoluzione dei dati e moneyball, la grande priorità di Gerry Cardinale è la costruzione del nuovo stadio. Un impianto che a differenza di San Siro sia fruibile 365 giorni l’anno anche per altri eventi, un passaggio chiave per il futuro di un club il cui tratto distintivo è diventato il legame tra sport, media e entertainment. La zona interessata è quella dell'ex area San Francesco a San Donato e il club ha già fissato le scadenze: 2025 inizio lavori, 2028 o 2029 la prima partita.

L’idea della proprietà rossonera è quella di costruire uno stadio da circa 70 mila posti di cui sono già stati fatti i primi rendering e progetti visivi da parte dello studio Manica e in attesa di sciogliere i nodi riguardo la viabilità (il piano del Milan sarebbe quello di avere a disposizione nuovi svincoli autostradali, una ferrovia potenziata e un prolungamento della metropolitana gialla) e la pubblica utilità del progetto, La Gazzetta dello Sport ha fornito alcune anticipazioni su quello che dovrebbe essere l'aspetto del nuovo impianto rossonero.  Vedi anche Milan: settimana di fuoco alla ripresa, ma Pioli recupera Krunic, Kalulu e Loftus-Cheek Milan Milan: settimana di fuoco alla ripresa, ma Pioli recupera Krunic, Kalulu e Loftus-Cheek

La forma dovrebbe essere quella di un rettangolo ovalizzato, con lunghi lati squadrati e le curve arrotondate e gli anelli saranno due e non più tre. In più gli spalti saranno il più verticali possibile, vicini ai 38 gradi di inclinazione del Muro Giallo del Signal Iduna Park di Dortmund. Tutti i settori avranno poi dei posti per i disabili (a San Siro non è così, ndr) e nei corridoi all’interno ci saranno negozi e ristoranti. Il tetto non coprirà il campo e il terreno di gioco non sarà retrattile. Nella zona dello stadio poi, oltre a museo, hotel e nuova sede, potrebbe sorgere anche un'arena per concerti e spettacoli teatrali da 3000 posti circa.

E il nome? Per questioni legate a motivi finanziari l’intenzione del Milan sarebbe quella di affidarsi ad uno sponsor che possa acquisire i ‘naming rights‘ del futuro impianto e quindi collaborare anche alla costruzione in termini di spesa. Secondo Tuttosport, i dialoghi tra i dirigenti del Milan e Fly Emirates (che ha già dato il nome allo stadio dell’Arsenal) per discutere di questo allargamento della partnership sarebbero già in corso.

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SCARONI: "VOGLIAMO FARE LO STADIO PIU' BELLO DEL MONDO"

Del nuovo stadio ha parlato anche il presidente del Milan Paolo Scaroni: "Vogliamo fare lo stadio più bello del mondo, un impianto da 70mila persone ed ecofriendly, portando valore ad un'area isolata e persa". La soluzione San Donato ha preso il largo: "Ci piace questa soluzione - ha commentato a Sky - anche se San Siro sarebbe stato meno costoso, ma col nuovo stadio avremo quel senso di identità di cui abbiamo bisogno. Nei nostri piani la prima partita sarà per l'inizio della stagione 2028/29".

Non solo stadio nel progetto: "Serviranno ponti di collegamento con il resto della città e un'attivita commerciale, non un centro commerciale, con ristoranti e attività di intrattenimento. Sarà un luogo che vivrà tutto l'anno con ampi spazi verdi".

Infine il dispiace per l'abbandono a San Siro: "Ho sempre cercato di convincere il sindaco Sala che avremmo dovuto fare di San Siro lo stadio più bello al mondo, perché Milano lo merita. La questione del vincolo ha dato il colpo di grazia in una storia trascinata per anni".

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