"Puntiamo l'Europa League, senza Champions cederemo un big"
La vittoria contro il Bologna ha svelato un raggio di sole nel momento nebuloso del Milan che, tra ritardo campionato e attesa della risposta Uefa sul voluntary agreement, non sta vivendo un momento facile: "Restiamo ottimisti - ha commentato Fassone -, ma non dimentichiamoci che è un patteggiamento volontario perché rispettare le richieste della Uefa è impossibile". L'ad si aspetta il cambio di marcia: "Rifarei tutti gli acquisti".
"Ci sono state partite in cui non abbiamo giocato bene, ma credo che la squadra non sia debole. Ci aspettavamo di avere almeno 70 punti nelle gambe, il problema è che quelle davanti vanno fortissimo. Rifarei tutte le scelte anche se qualche giocatore sta perfomando sotto le aspettative, c'è qualcosa che farei diversamente ma non riguarda i giocatori". Un primo tentativo di cambiare la rotta è stato fatto con il cambio in panchina: "E' presto per dire se siamo fuori dal tunnel - ha continuato l'ad del Milan Fassone a Radio Rai -, mi aspetto un mese difficile perché i benefici del cambio tecnico non possono essere immediati. Il tempo ci dirà se abbiamo fatto la scelta giusta, ma la squadra era sgonfia e serviva una svolta".
L'attenzione però è anche all'Europa in attesa di una risposta dalla Uefa per il voluntary agreement e i sorteggi di Europa League: "Soddisfare le richieste della Uefa alle condizioni attuali è impossibile, per questo abbiamo chiesto di patteggiare volontariamente. Vediamo quale sarà la risposta, ma siamo ancora ottimisti. In caso contrario avremo delle sanzioni sportive, ma avremo dimostrato per tutti quelli che vorranno provarci dopo di noi che è una strada impervia". Sulla coppa: "E' ovvio che vorremmo fare come il Manchester United, anche perché è l'unico trofeo che manca in bacheca. Essendo lontani in campionato ci proveremo, ma sappiamo anche che ci sono squadre più attrezzate di noi".
A tal proposito il rischio di cessione di un big a giugno è presente: "Non dipenderebbe dagli accordi con la Uefa, ma se non dovessimo raggiungere i ricavi sperati, in arrivo eventualmente anche dalla Champions, dovremmo rivedere la nostra strategia. Se andassimo in Europa League sarebbe un abbassamento di 30 milioni di euro per fare mercato e quindi potremmo anche decidere di fare cassa". Il debito con Elliott non preoccupa: "Abbiamo un debito di 120 milioni di euro, nemmeno troppi, che entro la primavera vorremmo pareggiare. Non c'è particolare tensione, ma se avessimo avuto qualche risultato positivo in più sarebbe stato meglio, ci sarebbero più sorrisi. La proprietà ha fatto investimenti enormi, non vedo nubi particolari sul futuro del Milan".
Infine su Gattuso: "Spero non sia stato un azzardo, ma per noi non è una scommessa. Non è un allenatore alle prime armi e Mirabelli lo ha seguito tanto con la Primavera. La squadra sta crescendo, anche Bonucci sta andando meglio. Non mi sembra impossibile che giocatori come Leo o Biglia possano tornare a giocare a grandi livelli".