IL MOMENTO

Il Milan punta a sinistra: Theo-Krunic-Bonaventura e la voglia di Ibra

Pioli ha costruito una catena produttiva sulla fascia che contro il Napoli ha fatto bene. Resta il problema in attacco

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"Se sei titubante gioca il 5 o gioca il fante". Nel caso del Milan è la stessa cosa, al 5 e al fante - alias Jack - risponde sempre Bonaventura. La cultura popolare e i detti della scopa d'assi non risolvono i problemi di classifica di Pioli, ma possono aiutare a capire il momento del Milan anche sono proprio gli assi a mancare, almeno fino a gennaio. Contro il Napoli si è vista ancora una prestazione incoraggiante, ma la classifica piange, strilla, preoccupa, con i 14 punti conquistati in 13 partite a disegnare la peggiore partenza nell'era dei tre punti della squadra rossonera. Eppure qualche spiraglio di luce si vede, soprattutto sulla sinistra.

Contro la squadra di Ancelotti, in crisi come i rossoneri nonostante un'altra classifica, è stato inserito un tassello interessante in più nel puzzle della manovra di Pioli, decisamente sbilanciata a sinistra. Alle buone giocate di Krunic ed Hernandez già viste a Torino in casa della Juventus è stato aggiunta la qualità e l'intelligenza tattica di Bonaventura, una scelta forse più conservativa nelle intenzioni del tecnico prima della partita, ma rivelatasi vincente per scalfire la fase difensiva del Napoli. Proprio dalla catena di sinistra Hernandez, Krunic e Bonaventura è arrivata l'azione del pareggio del Milan: un'azione bella, veloce, tecnica e vincente, con il pallone portato velocemente in avanti dal terzino, rifinito dal bosniaco e calciato in porta con violenza dall'esterno marchigiano.

Quello è stato l'highlights imperdibile, ma la partita dei tre è stata decisamente sopra la sufficienza e l'intesa mostrata in campo parlando la stessa lingua col pallone è un qualcosa su cui Pioli, che ha promosso il bosniaco ai danni di Kessie, dovrà puntare per risalire. Lo dicono i numeri del match.

Bonaventura e Krunic hanno preso parte a quattro conclusioni a testa, cercandosi e trovandosi spesso, pescati dalle ripartenze di Hernandez che, da terzino, è stato il giocatore rossonero ad aver giocato più palloni (81) nei novanta minuti contro il Napoli, subendo ben cinque falli e vincendo il 92,9% dei duelli contro gli avversari (il 100% di testa). Lo sviluppo della manovra è passato da quelle parti piuttosto che dall'asse Paquetà-Conti-Rebic e con una certa qualità anche nei passaggi nella metà campo offensiva (26 per Jack, 27 per Krunic, meno solo di Zielinski). Infine Krunic è stato il giocatore che ha effettuato più contrasti in mezzo al campo (sei) e Bonaventura quello che ha crossato di più (otto), pur non riuscendo a far sbloccare Piatek nonostante l'ottimo assist nel finale sprecato dal polacco.

Lì probabilmente dovranno intervenire Pioli e la società. L'attaccante polacco si è smarrito, è uscito tra i fischi e per larghi tratti - pur muovendosi molto e provandoci da ogni parte - è sembrato essere il primo difensore avversario. Dopo il cinque e il fante, che sia sempre Bonaventura o la coppia con Krunic, al Milan serve l'asso. San Siro ha già deciso: c'è voglia di Ibra.

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