"Higuain ha fastidio a un flessore"

Il tecnico rossonero sulla sfida con l'Empoli: "Meglio essere meno belli ma più concreti"

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Dopo i pareggi con Cagliari e Atalanta, il Milan a Empoli ha l'obbligo di vincere. "Non cerco una gara perfetta - ha spiegato Gattuso - ma una vittoria che ci serve come il pane". Higuain non convocato: "Ha un fastidio al flessore". Sulla squadra: "Ci manca la convinzione, sono convinto che ci viene il braccino e subentra una paura pazzesca di non portare il risultato a casa. Meglio essere meno belli ma più concreti".

Bonaventura ha giocato tutte le gare da quando sei allenatore e ha una media-gol che non ha mai avuto.
"Jack se non si chiamava Bonaventura ma aveva un cognome brasiliano aveva più valore. Ha il gioco dentro di sé, è una mezzala che sa attaccare lo spazio e ha grande tecnica. Sa come posizionarsi e sa dove va la palla. Non è un caso che faccia gol".

Condizioni di Higuain (poi non convocato, ndr).
"Ha un piccolo problema, è da due giorni che ha un fastidio al flessore, una vecchia cicatrice. Domani lo valutiamo e decideremo (la non convocazione è arrivata nel tardo pomeriggio, ndr)".

Cos'è cambiato dall'Atalanta 9 mesi fa rispetto all'ultima sfida?
"Abbiamo fatto la partita che dovevamo fare, abbiamo spento la luce, è allarmante che in 25 minuti abbiamo subito due tiri in porta. Esprimiamo un buon calcio, il problema è come corriamo, non ci piace fare corse a campo aperto, i nostri difensori arrivano stanchi. Stiamo sempre a rincorrere in campi che non ci piacciono. Dobbiamo giocare anche su caratteristiche che non ci piacciono. Quando non ci sentiamo a nostro agio vengono alla luce le nostre magagne".

In cosa deve migliorare questa squadra.
"Stiamo lasciando tanti punti per strada, dobbiamo continuare a credere nella nostra forza, sono d'accordo con la società che l'obiettivo sia migliorare il sesto posto. Dobbiamo correggere quello che non ci permette continuità. Siamo belli da vedere, ma sarebbe meglio essere meno belli ma più concreti".

Leonardo dice che è un problema di mentalità. Si allena la mentalità?
"C'era un periodo con Ancelotti in cui prendevamo sempre gol su calcio piazzato. Poi c'è stato un periodo in cui vincevamo solo 1-0, 7-8 partite, e poi giocavamo in contropiede. Ce lo chiedeva Ancelotti. Ci manca la convinzione, sono convinto che ci viene il braccino e subentra una paura pazzesca di non portare il risultato a casa. L'anno scorso le partite in cui andavamo avanti le vincevamo. Ora prendiamo sempre gol. Quando passiamo in vantaggio sembra che non vogliamo più la palla, c'è grande preoccupazione, se aggiungiamo tutte queste problematiche poi vengono fuori tutte le altre problematiche".

Sui cali di tensione della squadra.
"Sono stato calciatore, è capitato anche a me di prendere batoste incredibili, come a La Coruna e Istanbul. Dobbiamo pensare in un modo, quando abbiamo la palla sappiamo cosa dobbiamo fare, non è la fase di possesso ma di conquista della palla. Non siamo ordinatissimi nella prima pressione, quando non abbiamo palla dobbiamo cominciare a giocare in maniera diversa".

La rosa giovane non deve essere un alibi.
"Non siamo la sola squadra giovane, dobbiamo migliorare, non dobbiamo cercare gli alibi, in questo momento non si può aspettare, dobbiamo capire cosa fare per non subire gol e creare le occasioni. In questo momento non mi sento tranquillo neanche sul 2-0, alla prima occasione può succedere qualcosa".

Sull'usare il pugno duro con i ragazzi.
"Quando una squadra si allena con grande impegno e professionalità, quando rispetta le regole e sta bene insieme non serve. Calhanoglu ieri ha scritto che siamo una famiglia, questo ti fa capire che ambiente c'è nello spogliatoio. Non mi piace fare le sceneggiate altrimenti non divento più credibile. Se ci sono ragazzi che si comportano male, come l'anno scorso con Kalinic, intervengo, ma ora non posso dire nulla. Fanno qualsiasi cosa che gli dico, non vedo per quale motivo usare maniere forti. Manca un po' di rabbia ma è difficile da spiegare, bisogna capire se ce l'hanno nelle loro caratteristiche. Con la rabbia devi stare attento, se non lo sanno fare rischi di rimanere in dieci e fare solo dei danni. A oggi, il Gattuso calciatore forse non giocava nemmeno, per il modo in cui vedo ora il calcio".

Milan ultimo nella classifiche per contrasti vinti, palle recuperate e falli fatti.
"Non saremo mai una squadra che vince tutti i contrasti, ma si può migliorare, le due fasi devono subire un cambiamento, in questo modo non va bene".

A proposito della paura di cui parlava prima.
"Non ho parlato di paura, non è corretto parlare di paura in un gruppo così. Ci prendiamo dei rischi per uscire. Non ho studiato per fare lo psicologo, devo analizzare sugli errori e lavorare. Conosco molto bene alcuni calciatori e devo cercare di non farli deprimere e fargli fare qualcosa in più, dobbiamo andare alla ricerca di questo. Se Hakan sbaglia 2/3 palle pensa che non va bene nulla, devo fargli capire che è importante e che non deve deprimersi perché ha sbagliato due palloni. Bisogna lavorare su questo".

Sulla sfida contro l'Empoli.
"Sarà una partita molto difficile, l'Empoli sa palleggiare, non cerco una gara perfetta ma una vittoria che ci serve come il pane".

Cutrone sta meglio, può giocare domani?
"È il primo giorno che si allena con la squadra, stamattina ha provato a fare dei cambi di direzione, sono andati bene. Si è allenato con noi e siamo molto contenti, averlo o non averlo cambia".

Sulla squadra.
"Oggi non siamo una grande squadra, siamo una squadra che gioca bene, ma ha ancora tanti difetti da correggere. Purtroppo abbiamo poco tempo. Quando Leonardo dice che bisogna cambiare la mentalità non ha tutti i torti, forse la mentalità è di giocare meno bene ma di andare a cercare la vittoria anche con ciò che non ci appartiene. Per diventare grande squadra abbiamo bisogno di tutto questo, possiamo diventare una squadra che può dar fastidio a tanti. Abbiamo poco tempo, dobbiamo fare di necessità virtù e dare una lettura veloce, dobbiamo metterci qualcosa in più a livello personale".

Higuain unico leader, ma gioca in attacco. Ti manca un leader?
"Non mi manca, in questo momento Romagnoli per l'età che ha è un bel pezzo avanti. La fascia lo ha responsabilizzato tanto, è forte. Biglia è uno taciturno ma quando deve parlare, parla. Higuain ha la leadership, Reina sembra che sia qui da tanti anni. Biglia viene ascoltato come Romagnoli. Nei momenti di difficoltà dobbiamo parlare un po' di più e metterci la pezza. Ogni allenatore che ha buon senso si prende le colpe, posso piacere e non piacere, sono contento di molte cose, su altre cose sono d'accordo anch'io. E' giusto prendersi le colpe".

Le condizioni di Caldara.
"Abbiamo fatto una risonanza, ha un principio di pubalgia, ha un problema al pube e non è pubalgia. Ha solo una piccola infiammazione".

Il Suso che hai visto domenica è quello che vuoi sempre vedere?
"Mi è sempre piaciuto per come ha interpretato le partite. Domenica ha fatto due assist, se lo vedete in campo è perché mi convince. Non fa gol, ma firmerei perché facesse due assist a partita. Lui la vive un po' male, ma penso che il gol arriverà. Deve continuare così".

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