Cessione Milan, la roulette russa di Yonghong Li

Tentativo in extremis con un magnate russo: ma Elliott non lascerà spazio di manovra all'uomo d'affari cinese

  • A
  • A
  • A

Il tentativo disperato di Yonghong Li di tenersi un pezzo di Milan - una quota di minoranza attorno al 30% con il quale assicurarsi eventuali incassi futuri - è una roulette russa. Russa come l'acquirente che l'uomo d'affari cinese avrebbe trovato a Londra per presentarsi da Elliott con un preliminare di vendita in mano ed evitare la più che probabile escussione del pegno da parte del fondo Usa.

La cronaca delle ultime ore è densa di informazioni che si sovrappongono e, in qualche modo, si smentiscono tra loro. La certezza è che Li è in queste ore nella City e che, appunto, stia provando a definire gli ultimi dettagli della cessione del Milan con un magnate russo. Alisher Usmanov, già accostato ai rossoneri mesi fa? Oppure Dmitrij Rybolovlev, proprietario del Monaco (in realtà il club del Principato è formalmente intestato alla figlia, ndr) e uomo molto vicino a Jorge Mendes? Come detto le informazioni al riguardo si sovrappongono e si smentiscono.

La linea comune dei due potenziali acquirenti è la nazionalità, la Russia, l'interesse mai ammesso - anzi, smentito varie volte - per il Milan e la partecipazione più o meno ampia in altre società. Il Monaco per Dmitrij Rybolovlev, l'Arsenal, con il 30% delle azioni, per Alisher Usmanov.

In tutto questo si sta sottovalutando l'altro interlocutore, vale a dire Elliott, di fatto e tra poco nei fatti reale proprietario del club di via Aldo Rossi. Ma cosa può accadere lunedì mattina? Quasi certamente Paul Singer, numero uno del fondo Usa, non lascerà spazio di manovra a Li. Yonghong, però, proverà a presentarsi con un preliminare di vendita e i soldi per estinguere tutto il debito contratto con Elliott. Non basta, perché se davvero riuscisse a chiudere nella notte la trattativa per la cessione del Milan, Li potrebbe anche provare a opporsi all'escussione del pegno e minacciare Elliott di adire a vie legali. Con quale risultato? Quasi certamente con una sonora sconfitta, ma quel quasi è un margine discrezionale che potrebbe convincere Singer a evitarsi problemi accettando l'acquirente "consigliato" dall'uomo d'affari cinese.

La risposta arriverà in ogni caso entro poche ore, perché quale che sia la decisione, Elliott la comunicherà entro la giornata di lunedì.Non è peraltro da escludere che lo stesso fondo Usa possa avere per le mani l'acquirente. La posizione dei Ricketts, stando alle indiscrezioni che abbiamo raccolto, rimane la medesima di qualche settimana fa. Il che, tradotto, significa che l'interesse per il Milan è ancora vivo e, semmai, i proprietari dei Cubs hanno deciso per un profilo basso trattando con un interlocutore diverso da Li. Logico pensare che si tratti di Elliott. Lo stesso dicasi per Stephen Ross, mai uscito allo scoperto ma uomo in rapporti più che buoni con Singer. In sintesi: Elliott è in pratica il proprietario del Milan e ha potere di veto sulla cessione del club. Li sta facendo il possibile per uscirne senza troppi danni e proverà a presentarsi domani dal fondo Usa con un acquirente concreto e un preliminare di vendita.

Singer, dal canto suo, potrebbe già avere in mano una trattativa ben avviata se non chiusa ed essere pronto a sua volta ad annunciare la cessione. Defilato, ma nemmeno troppo, c'è Commisso, scivolato indietro nella corsa per il Milan ma ancora non fuori dai giochi. Intanto Elliott sarebbe al lavoro per dare una rimescolata al management rossonero. Lo abbiamo scritto più volte: Gandini, Albertini e Maldini sono gli uomini buoni da cui ripartire.

Leggi Anche

Commenta Disclaimer

I vostri messaggi 0 commenti