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Milan, Allegri: "Domani spero di non fare danni. Champions l'obiettivo senza porci limiti"

Il tecnico presenta la sfida con la Cremonese: "Nelle grandi società, non conta l'allenatore, ma il club. Oggi deciderò se Modric titolare"

22 Ago 2025 - 13:53

Dopo la vittoria sul Bari in Coppa Italia, il Milan si prepara all'esordio stagionale in Serie A: domani sera, ore 20.45, a Milano arriva la Cremonese di Davide Nicola. Max Allegri, che torna in panchina dopo oltre un anno, presenta il match nella consueta conferenza stampa della vigilia, tra i temi del confronto di San Siro e il mercato ancora aperto.

LE PAROLE DI ALLEGRI IN CONFERENZA
Il gruppo e i tifosi sono le basi di partenza?
"Domani iniziamo la stagione: è una partita importante e c'è molta curiosità, anche da parte mia perché rientro in panchina dopo un anno. I tifosi sono importanti, siamo contenti dell'affetto ricevuto contro il Bari: tutti insieme dobbiamo iniziare un percorso che ci deve portare a marzo in una posizione ottimale di classifica, perché è a marzo che si decide la stagione e ci dobbiamo arrivare nelle migliori condizioni. Sono molto contento del gruppo, sia dal punto di vista tecnico che morale: il gruppo sta diventando una squadra. Domani partita complicata, difficile: le prime partite di campionato sono sempre le più difficili, perché la condizione non è ottimale e c'è il mercato aperto. Bisognerà essere centrati. Le squadre di Nicola sono sempre rognose, stringono gli spazi, ci vorrà pazienza".

L'importanza del lavoro.
"Io dico sempre che in campionato bisogna viaggiare come una crociera. Non bisogna andare troppo veloce, ma rimanere costanti. L'anno prossimo lo sappiamo tutti: dobbiamo tornare a giocare la Champions senza porci limiti, e questa cosa potremo farla solo curando voglia, lavoro e dettagli in allenamento".

Come deve essere il Milan?
"Dovremo essere una squadra con grande rispetto di tutti, perché le partite vanno vinte sul campo, domani mica partiamo da 2-0. Quindi per ottenere risultati devi essere umile e intelligente. Tutte le partite saranno difficili, ci vorrà grande rispetto di tutti. Non ho linee guida, ma cose normali del calcio: quando hai la palla devi fare gol, quando non ce l'hai devi saper difendere. Perché è la differenza reti che conta".

Quale è stata la sua priorità? Milan tra le favorite per lo Scudetto?
"Favoriti o non favoriti... Ci sono otto squadre e di solito la favorita è chi vince il campionato precedente, poi c'è l'Inter, la Roma, la Fiorentina, la Juventus, la Lazio. Ci siamo anche noi. Bisogna essere molto bravi nel lavoro quotidiano, mantenendo l'equilibrio. Poi non è questione di difesa a tre o quattro, ma di caratteristiche di giocatori: se metto un altro al posto di Tomori quarto basso, avrò più spinta. Ma si può giocare in vari modi".

Il tuo parere sugli acquisti?
"La società ha fatto un buon lavoro sul mercato, sia in entrata che in uscita. Sono arrivati giocatori giovani, di grande prospetto e qualità. C'è condivisione sugli obiettivi per la squadra. La società è attenta e vigile. Mancano ancora 10 giorni di mercato. Ma poi oggi l'importante è la partita. Sono molto contento di tutti i ragazzi che ho a disposizione".

Com'è allenare Luka Modric?
"Parlare tecnicamente di Modric non c'è n'è bisogno, lo dimostra la carriera. Gioca più la palla d'esterno che d'interno e lo fanno in pochi. È un ragazzo con grande umiltà. Non può avere la fisicità di 10 anni fa, ma insieme lo gestiremo al meglio. Sta molto bene a livello fisico".

Qual è il tuo stato d'animo?
"Non è stato un addio difficile alla Juve, perché ho lasciato vincendo. Ho entusiasmo, faccio questo lavoro con grande passione e sono molto contento. Domani è un problema: è un anno che son fermo e non so come mi comporterò. Speriamo di non fare troppi danni...".

Oggi arriva Boniface... Ci vuole entusiasmo anche a San Siro?
"Per quanto riguarda Boniface non è del Milan, parlerò quando sarà tesserato. Per i tifosi: bisogna essere bravi noi a trascinare i tifosi, con prestazioni tecniche e di squadra. Con le vittorie, lo stadio ci darà una mano".

Il Milan può fare come il Napoli l'anno scorso?
"Non è che c'è Allegri e il Milan vince. Bisogna lavorare insieme. Io ho imparato una cosa: nelle grandi società, non conta l'allenatore, ma conta il club. Conta la storia del club, che va rispettata in tutti i sensi. E bisogna sentirne addosso la responsabilità. Si deve lavorare per non sbagliare, questo ti alza l'attenzione e la tensione. Il Milan, che è sopra tutto e sopra tutti, deve tornare in Champions l'anno prossimo".

Ha chiesto un altro centrale?
"Sono tranquillo e sereno. De Winter e Tomori possono giocare a destra, ci sono anche Jimenez, Akhetame. Sono molto sereno. L'importante è stare tutti bene".

Che modulo farà con tutti a disposizione?
"Al momento, avevamo Leao, Pulisic e Saelemaekers davanti. Poi che siano più vicini o lontani, in qualche modo li mettiamo in campo. Sono molto contento di come si sta comportando Gimenez, speriamo che domani riesca a tenere tutta la partita".

Chi gioca a centrocampo?
"Oggi deciderò su Modric se titolare o gara in corso. Loftus e Fofana hanno tecnica e fisicità: a fine anno, devono aver fatto minimo 15 gol".

Un aggiornamento su Rafa Leao?
"Non ce ne sono, sta bene e speriamo di averlo a Lecce altrimenti lo vedremo dopo la sosta".

Pensi di avere qualcosa in più delle altre?
"Le chiacchiere le porta via il vento e le biciclette i livornesi. Bisogna far parlare il campo. Ci sono giocatori forti e scarsi, si può migliorare o peggiorare. Nel calcio si deve saper gestire bene l'imprevisto. Per tanti anni ho iniziato con una idea in testa e poi l'ho cambiata. L'anno scorso sono successe tante cose, so che si deve migliorare".

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