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L'ANALISI

Allegri e il calcio semplice del Milan: difende bene e attacca bene. A far la differenza pensano Pulisic, Modric e Rabiot

Tre vittorie di fila senza subire gol e con pochissimo spazio lasciato agli avversari. I tifosi rossoneri si godono la nuova veste del Diavolo

di Max Cristina
21 Set 2025 - 08:19
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© Getty Images
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"Il calcio è molto semplice: bisogna fare due cose, la fase offensiva e quella difensiva, e bisogna farle bene tutte e due". Uno dei punti cardine della filosofia di Massimiliano Allegri è diventato un tormento, ma dopo le prime quattro giornate del suo secondo mandato al Milan l'evidenza dell'efficacia del suo credo è evidente agli occhi di tutti, anche al più scettico dei tifosi milanisti. Il Milan a Udine ha dominato la partita, senza tanti fronzoli o slogan, ma giocando a calcio in maniera semplice ovvero difendendo bene e attaccando con efficacia, con una trama di gioco fatta di tocchi preparati, studiati e applicati. Qualcosa a cui gli stessi tifosi del Milan non erano più abituati. Durerà? Come è presto per esaltare i risultati ritrovati dal Diavolo e in attesa di test ancora più importanti, a partire dal Napoli nel prossimo turno, è ancora presto per trarre conclusioni ma il cambiamento è evidente sul campo e, soprattutto, è quello che un po' tutti andavano cercando.

Tre vittorie di fila con clean sheet non si vedevano da più di due anni e con Stefano Pioli in panchina, ma in un periodo in cui mantenere la porta inviolata non era certamente la priorità. Invece Allegri è stato chiamato dal Milan per sistemare le cose in campo partendo da una compattezza che nelle ultime giornate ha permesso sia a Maignan che a Terracciano di passare serate piuttosto tranquille. Il pressing ultraoffensivo fino al portiere avversario non si è più visto, le rincorse verso la propria porta per cercare di fermare gli attaccanti avversari nemmeno e soprattutto le conclusioni pericolose concesse a Cremonese (pur con la sconfitta), Lecce, Bologna e Udinese si possono contare sulla punta delle dita. E per questo il merito è del tecnico oltre che dei giocatori, bravi e puntuali a calarsi immediatamente nella parte lasciandosi alle spalle tattiche belle a parole ma poco pratiche in campo.

Al resto poi pensano i protagonisti. Modric in mezzo al campo che sia marcato o meno detta i tempi del gioco e del palleggio, che sia in orizzontale o con verticalizzazioni improvvise. Rabiot è la pedina che Allegri ha chiesto e ottenuto per fare al meglio le due fasi, senza strafare ma con grande duttilità. Perfino Fofana, uno dei più criticati nella passata stagione, è tornato ad essere protagonista al centro del campo facendo il suo, ovvero dando tanto supporto ai difensori quanto ai colleghi di reparto senza doversi portare sulle spalle anche un peso offensivo non proprio nelle corde. E fa effetto dirlo dopo il suo primo gol stagionale.

Infine c'è Pulisic che a Udine ha messo a tacere tutte le teorie estive sulla difficoltà di collocamento tattico nello scacchiere di Allegri. Due gol e un assist, tanti calcioni presi e un gioco a tutto campo che ha fatto saltare il banco come e più di prima in quello che forse è l'unico filo conduttore col recente passato. Il calcio del resto è semplice, dice qualcuno, si deve attaccare bene e difendere bene. E i giocatori bravi giocano, sempre.

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