"Mi hanno tolto la dignita. Non posso dimenticarlo, ne' perdonarli. Anche perche' avrebbe dovuto essere anche il mio addio alla carriera da allenatore". A una settimana dalla fine di un Mondiale che ha visto protagonista il Marocco, il tecnico bosniaco Vahid Halilhodzic, esprime tutta la sua amarezza per l'esonero subito la scorsa estate, dopo aver portato alla qualificazione la nazionale nordafricana che, affidata al marocchino Walid Regragui, ha raggiunto uno storico quarto posto. Halilhodzic, 70 anni, ha parlato al sito di notizie croato tportal.hr, sottolineando che anche il tributo che il suo successore gli ha tributato "non ha potuto lenire la mia amarezza o compensare cio' che ho perso con il torneo". In carica dal 2019, l'ex allenatore del Psg ha dovuto lasciare il suo incarico in Marocco ad agosto a causa di un litigio con l'attaccante Hakim Ziyech, che aveva escluso dalla squadra nel corso delle qualificazioni per motivi "disciplinari". La Federcalcio marocchina ha poi detto che la separazione era stata "amichevole" e dovuta a "divergenze di vedute sulla preparazione della nazionale".