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ANNIVERSARIO BIANCOCELESTE

Lazio, maglia celebrativa per i 125 anni e festa dei tifosi

La nuova divisa debutterà nella sfida di campionato contro il Como

09 Gen 2025 - 11:17

La Lazio compie 125 anni e, per l'occasione, la società biancoceleste - in collaborazione con Mizuno - ha deciso di dare vita a una maglia celebrativa che sarà indossata contro il Como nel match di campionato di venerdì sera allo stadio Olimpico. Ispirata agli anni '70, la nuova maglia si caratterizza per l'aquilotto stilizzato e uno stile retrò con una grafica geometrica e bande laterali all`altezza delle spalle nelle tre tonalità di azzurro, airy blue, royal e navy, rimando allo stile delle maglie da gioco tipiche degli anni '80. I tre colori si ripetono anche sui bordini delle maniche, mentre sul retro della maglia, sotto il colletto, campeggia la scritta 9 gennaio 1900, data di fondazione del club. Completano il kit i pantaloncini blu navy e i calzettoni bianchi con le tre bande colorate. Per la divisa dei portiere, invece, è stato scelto il colore Azure Blue, anche qui con bande nelle tre tonalità di azzurro, mentre i dettagli, i badge Lazio e Mizuno e la scritta 9 gennaio 1900, sono in bianco.

© SS Lazio

© SS Lazio

IMMOBILE: "UN GIORNO SPERO DI TORNARE"
"La Lazio ti prende, ti avvolge come una mamma con il proprio figlio. 125 anni sono un traguardo storico, importante ed emozionante. La società è ricca di storia con presidenti, allenatori e giocatori e migliaia di tifosi che l'hanno amata e la amano. Far parte di questa storia è motivo di orgoglio. Sono felice di far parte di questa storia, poche società al mondo ne hanno così tanta, i laziali devono esserne orgogliosi". Così Ciro Immobile, a Radio Laziale, rende omaggio alla società biancoceleste nell'anniversario dei 125 anni. L'ex capitano, poi, si proietta al futuro ammettendo come "se dovessi scegliere, per un post carriera, è ovvio che la mia priorità è la Lazio. Mi capita di tornare a Roma, ho casa e credo che tornerò lì a vivere alla fine. Vorrei finire il mio percorso qui nel migliore dei modi - prosegue parlando dell'esperienza al Besiktas - e poi vorrei poter salutare la mia gente, è il mio chiodo fisso. Se ci sarà la possibilità di tornare ne sarei felice, chissà cosa mi riserva il futuro". Infine un pensiero sull'addio: "Non ho mai dato la colpa a nessuno del mio addio. Quando sei stato in un posto tanti anni e ti hanno amato così tanto probabilmente fanno fatica ad accompagnarti alla porta. Si deve avere l'intelligenza, quando ami così tanto una cosa, di capire quando è meglio farsi da parte. Prima che accada qualcosa di brutto che rovini il percorso bisogna dire è stato bello, ci rivediamo più avanti", conclude.

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