Il tecnico: "Veniamo da un buon momento, ma l'insidia è sempre dietro l'angolo"
La zona Champions League è lontana quattro punti e così la trasferta di Cagliari diventa decisiva nel campionato della Lazio. Lo sa bene il tecnico Simone Inzaghi che per la sfida del Sant'Elia ha un solo risultato: "Stiamo vivendo un buon momento e veniamo da una striscia di risultati importante. Dovremo avere l'approccio giusto perchè giochiamo su un campo non semplice". Dall'infermeria la novità è che oltre a Marchetti non ci sarà Bastos.
"Rivedrò volentieri Rastelli - racconta il tecnico - per me importante quando giocavo a Piacenza. Mi ha aiutato molto in quella stagione, decisiva per la mia carriera da calciatore. È un tecnico preparato, quest'anno il Cagliari non ha mai rischiato di lottare per la retrocessione. Tutti quelli che vengono chiamati in causa rispondono, per me questo è molto positivo. L'approccio sarà fondamentale".
Inzaghi racconta poi qual'è stato il momento decisivo per il salto di qualità: "Inter-Lazio di Coppa Italia è stato un passaggio decisivo della stagione è stata una gara importante vinta meritatamente. Ma anche prima di quella partita ero fiducioso, i ragazzi hanno sempre avuto la voglia di migliorare. Dopo il ko con il Chievo abbiamo giocato una partita straordinaria".
Il punto sull'infermeria riguarda anche Felipe Anderson: "Bastos accusa un risentimento alla coscia, non partirà. Lo stesso vale per Marchetti. Felipe Anderson non è sceso in campo per l'allenamento per un problema al piede, ma partirà e giocherà a Cagliari. Per il resto nient'altro da segnalare".
Inzaghi spende poi parole importanti per Keita: "L'ho sempre detto, è un valore aggiunto per la squadra. E' un ragazzo che è pienamente dentro il progetto. Ha fatto 8 gol, altrettanti assist, senza la Coppa d'Africa sarebbe già in doppia cifra. Ha raggiunto il record personale. Deve continuare a divertirsi, sono mesi che vedo è sempre positivo, anche se da fuori può sembrare diversamente. Sono contento di lui e di tutti gli altri. Wallace e Lukaku sono entrati col Toro e hanno fatto meglio di chi era al loro posto. Avevo Biglia che aveva un ginocchio che era il doppio dell'altro, ha stretto i denti all'intervallo. Non mi ha chiesto nemmeno il cambio, poi l'ho sostituito io. Con questa mentalità possiamo andare lontano".