Lazio, dalle lacrime alla gioia: la serata di Milinkovic-Savic

La finale cancella il rosso con il Chievo, il ko contro la squadra a cui era stato fortemente accostato e il rischio di un nuovo caso De Vrij

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Ora che il peggio è passato, ora che l'infortunio sembra meno grave del previsto, ora che la sua Lazio è in corsa per alzare un trofeo, Sergej Milinkovic-Savic può tirare un sospirone di sollievo. La partita di San Siro era delicata per tutti i 22 in campo ma, forse, per il serbo un po' di più. Perché SMS arrivava dal cartellino rosso rimediato malamente contro il Chievo, chiave di volta della successiva sconfitta biancoceleste, e smaniava per rifarsi subito.

E invece dopo soli 15' è stato costretto ad abbandonare il campo in lacrime. Un po' per il dolore, vista la distorsione alla caviglia e al ginocchio destro, un po' per la consapevolezza di non poter aiutare i compagni a raggiungere la finale di Coppa Italia contro il Milan. E un po', magari, per un piccolo neo che gli avrà attraversato la mente, instillato dalla malignità tipica del mondo del calcio nostrano.

"Ecco il nuovo De Vrij, esce in anticipo dalla contesa proprio contro il Milan" il retropensiero di alcuni. Non è un mistero che Milinkovic-Savic fosse stato l'oggetto del desiderio della scorsa estate rossonera, l'accostamento all'ex compagno nasce dal fatto che un errore dell'olandese nell'ultima partita della scorsa stagione aveva aiutato l'Inter ad andare in Champions League proprio a discapito della Lazio, quella stessa Inter che De Vrij avrebbe abbracciato solo poche settimane dopo.

Gli errori capitano e non possono mettere in discussione la professionalità di un atleta: è stato così per De Vrij (ugualmente in lacrime in panchina nel maggio dello scorso anno), vale uguale per SMS. Che, dopo le prime cure dei medici nello spogliatoio, è rientrato in panchina incitando la squadra sino a fine partita, esultando anche al fischio finale pur se zoppicante. Segno di attaccamento alla maglia, e questo prescinde da un eventuale trasferimento a fine anno, che sia al Milan o altrove. Ora Milinkovic-Savic pensa solo a guarire per centrare quarto posto e giocarsi l'agognata finale.

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