La Lazio piange Felice Pulici: lo scudetto del '74 e l'amicizia con Chinaglia

L'ex portiere si è spento a 73 anni

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Se n'è andato un gran pezzo di lazialità, un componente fondamentale della storia biancoceleste. Felice Pulici arrivava relativamente da lontano, da Sovico, in Brianza, da quelle parti aveva iniziato a giocare all'oratorio di Albiate. Alla Lazio era arrivato nel 1972 dopo essere passato per tappe intermedie, Lecco e Novara. Lo volle a tutti i costi il mitico Tommaso Maestrelli che puntò subito tutto su di lui. Tre stagioni intere da vero superman, senza mai saltare una partita di campionato, comprese le 30 gare che terminarono con lo storico traguardo dello scudetto 1973-74. Il rammarico fu quello di non riuscire a giocare una partita in Coppa dei Campioni perché la Lazio era esclusa dall'Europa per gli incidenti seguiti a Lazio-Ipswich Town di Coppa Uefa. Nel 1977 venne liquidato con un po' di fretta dal club biancoceleste, un anno di purgatorio al Monza e poi il ritorno in A per tre anni con l'Ascoli. Ma il richiamo del bianco e del celeste era troppo forte e nella stagione 1981-82 tornò a Roma per giocare 17 partite con quella maglia prima di chiudere la carriera da calciatore.

Per la Lazio ha fatto tutto e di tutto. Allenatore della Primavera subito dopo aver smesso di parare, direttore generale nel corso dell'avventurosa presidenza di Giorgio Chinaglia (suo ottimo amico ai tempi della Lazio scudettata), richiamato varie volte e con vari incarichi da Sergio Cragnotti e poi da Claudio Lotito, è stato parte fondamentale nella strategia difensiva biancoceleste durante il processo di Calciopoli nel 2006. Ha chiuso la carriera da dirigente lavorando per l'altro amore della sua vita, l'Ascoli (mai a livello della Lazio nel suo cuore ma una buona sistemazione alternativa), poi si è dovuto fermare. Se n'è andato al termine di una lunga malattia, pochi giorni prima di compiere 73 anni, lasciando un buco gigantesco nel cuore di chi ha tifato per lui quando blindava la porta di una squadra che regalava emozioni forti.

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