L'ex fuoriclasse bianconero: "Sono onorato che dopo 40 anni si pensi ancora a me, ma non ci sono stati contatti"
Michel Platini è tornato a parlare per la prima volta dopo l'assoluzione anche in appello dall'accusa di truffa per presunte irregolarità nelle assegnazioni dei mondiali di calcio in Russia e poi in Qatar. Lo ha fatto però toccando temi diversi, commentando specialmente un vecchio amore mai sopito: quello per la Juventus.
Vincendo a Venezia nell'ultima giornata di Serie A, non senza fatica, il club bianconero ha conquistato il quarto posto e l'accesso alla prossima Champions League. All'orizzonte c'è il Mondiale per Club da disputare negli Stati Uniti, ma anche una più che probabile nuova guida tecnica con il ritorno di Antonio Conte, reduce dallo scudetto col Napoli, come primo indiziato. "Non voglio mischiarmi in queste dinamiche, Tudor ha fatto bene. Conte è una figura importante, ma alla Juventus servono buoni giocatori se vuole tornare a vincere, sono loro a scrivere la storia del club più che gli allenatori".
Se il tecnico salentino sembra prossimo al ritorno, l'ex fuoriclasse francese ha smentito le voci di una presunta proposta ricevuta per fare il presidente del club bianconero: "Nessuno mi ha mai chiamato dalla Juventus. Non posso avere un pensiero a riguardo se non ci sono mai stati contatti, posso solo dire che ho una bella vita e sto bene così. L'Avvocato Agnelli me lo aveva chiesto, ma dissi di no perché dovevo tornare a casa, ma certamente sono onorato se dopo 40 anni si pensa ancora a me. Non guardo molto il calcio italiano perché in Francia non si vede e da quando non sono più presidente Uefa seguo un po' meno, ma sono felice che sia arrivata quarta. Nel calcio quando non si può vincere si cerca almeno di non perdere, per la società è molto importante la Champions".
In arrivo, come detto, c'è il nuovo Mondiale per Club che per Platini è qualcosa di già visto: "La Coppa del Mondo per Club esisteva da 50 anni, poi l'ho cambiata e abbiamo messo tutte le federazioni. Questa cosa esisteva già. La Fifa oggi vuole fare un torneo con più soldi, ne hanno diritto, ma da calciatore penso sia complicato. Legittimo, ma complicato".