VERSO LOKOMOTIV-JUVE

Juve, Sarri: "Con la Lokomotiv sarà dura, vogliamo passare il turno"

Il tecnico alla vigilia di Champions: "Higuain e Dybala? Hanno voluto restare pur sapendo che difficilmente avrebbero giocato in contemporanea..."

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Maurizio Sarri non si fida della Lokomotiv Mosca, superata due settimane fa in rimonta: "E' una gara difficile, loro già all'andata ci hanno creato difficoltà - dice il tecnico alla vigilia -. L'obiettivo è passare il turno, vogliamo poi il primo posto nel girone nella prossima. Higuain e Dybala? Hanno voluto fortemente restare, pur sapendo che con questa scelta difficilmente avrebbero giocato in contemporanea. Gonzalo è migliorato nel mettersi a disposizione del collettivo. Prima era più egoista. Ha sofferto lo strappo con la Juventus, l'ha vissuto come una sconfitta a livello personale".

LA CONFERENZA DI SARRI

Sul passaggio del turno.
"In Europa se non fai gare di livello, non prendi punti. E' una gara difficile, loro già all'andata ci hanno creato difficoltà. In Champions se non fai prestazioni non fai risultati. L'obiettivo è passare il turno, vogliamo poi il primo posto nel girone nella prossima ma facciamo i conti con una squadra che si giocherà le residue possibilità di qualificazione".

Sui risultati.
"Bene, sia a livello di campionato che di Champions. Abbiamo ancora margini di crescita, se guardi i dati delle scorse stagioni e di questa, sono diversi per il baricentro della squadra, tiri fatti, subiti. Non sempre in meglio ma sono diversi, il lavoro pende in una direzione diversa. Ho la sensazione che, per fortuna, nei singoli ci siano margini di crescita".

Sull'atteggiamento chiuso della Lokomotiv.
"Se ci fossero contromisure contro chi fa densità, nessuno farebbe più densità. E' difficile, a meno di non sbloccarla subito. Sono situazioni che si risolvono con la trovata di un singolo più che con la tattica, per fortuna abbiamo una schiera di giocatori con grandi qualità. Se loro ripropongono l'atteggiamento dell'andata, ne verremo a capo ma faranno una gara diversa. In casa sono differenti, più aggressivi e propositivi".

Su Higuain e Dybala.
"L'ultima cosa che vorrei fare è convincere chi sta fuori. La situazione i ragazzi la conoscevano bene da subito, hanno voluto fortemente restare, pur sapendo che con questa scelta difficilmente avrebbero giocato in contemporanea. Se riuscirò a farli giocare insieme, sarò il primo a essere contento".

Su De Ligt.
"Non era in condizione di giocare, è uscito con una caviglia in disordine dal derby, ha bisogno di giorni per rimettersi in sesto. Non è niente di grave, ma oggi non era in condizione di calciare".

Toccherà a Rugani?
"Abbiamo Rugani e Demiral, decideremo tutti insieme".

Sulle punizioni.
"Mi sembra strano che in Russia la discussione sia su chi tira le punizioni tra Ronaldo e Pjanic. Loro due sono i prescelti per le punizioni, decidono loro".

Su Mandzukic.
"E' fuori dalla rosa per un accordo suo con la società. Non ho modo di parlarci e non so quale sia la decisione per gennaio".

Sui giocatori soddisfatti del suo gioco.
"La novità porta interesse e stimoli nuovi, nei primi mesi in cui giochi diversamente i giocatori è normale siano coinvolti. Le difficoltà vengono fuori quando la squadra pensa di saper fare un gioco quando non ne è pienamente in possesso".

Su Douglas Costa.
"Se parte titolare non arriva al 90', può fare o un lungo o un corto spezzone. Lo decidiamo domani".

Sulle differenze tra l'Higuain di Napoli e quello di adesso.
"E' migliorato nel mettersi a disposizione del collettivo. Prima era più egoista, giocava per le finalizzazioni, per il gol, per segnare. Partecipa difensivamente, un tempo non era così. La predisposizione ad andare all'assist non era questa. E' meno pericoloso in area ma è cambiato a livello di motivazioni. Se l'atteggiamento in campo è questo, sta cambiando a livello caratteriale. Ha sofferto lo strappo con la Juventus, l'ha vissuto come una sconfitta a livello personale".

Sul razzismo e su quello accaduto a Balotelli.
"L'ho visto come tutti. Purtroppo scappa da ridere quando si parla di razzismo nel calcio. Non sono persone che si tirano via da un luogo isolato, le forme di razzismo ci sono nella società. Come conseguenza che il razzismo c'è nella società, entra negli stadi. Non puoi pensare che lo stadio sia diverso. A livello di calcio, se parli di queste derive, abbiamo ogni strumento tecnologico per arrestare la gente in poche ore. Non so se ci siano leggi a riguardo, il calcio deve fare una tavola rotonda col Governo. Non è più ammissibile nel 2020 essere insultati dal punto di vista territoriale o razziale. La razza è una, è quella umana. Calcio e politica si parlino. Gli strumenti ci sono. Basta squalificare stadi e curve, in curva ci sono diecimila persone e magari ci sono duecento razzisti. Si inizi a farla pagare a livello individuale".

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