VERSO JUVENTUS-MILAN

Juventus, Allegri verso il Milan: "Partita più importante per loro, ho tre dubbi di formazione"

Contro gli uomini di Pioli i bianconeri vanno a caccia dei primi tre punti in campionato: "Un ballottaggio per ruolo, deciderò dopo la rifinitura"

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Dopo aver trovato il primo successo stagionale nella gara di Champions League contro il Malmoe, la Juventus si rituffa in campionato, dove i tre punti ancora non sono arrivati. Ad attendere i bianconeri domenica sera allo Stadium c'è il Milan primo in classifica, un big match fondamentale per certificare lo stato di salute degli uomini di Allegri: "È da sempre una delle partite più importanti del campionato - ha spiegato il tecnico in conferenza stampa -. Quella di domani è più importante per loro che per noi. Formazione? Ho un dubbio in difesa, uno a centrocampo e uno in attacco, che risolverò domenica dopo la rifinitura".

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LA CONFERENZA DI ALLEGRI

Sull'importanza del match

"Quella col Milan è da sempre una delle partite più importanti del campionato, se non la più importante. Il Milan ha acquisito autorevolezza e sicurezza negli ultimi anni. Noi dovremo fare una buona prestazione, stiamo crescendo, lavorando tutti insieme, e dobbiamo dare continuità alla vittoria di mercoledì".

Sulle scelte di formazione

"Ho qualche dubbio. Ne ho uno in difesa, uno a centrocampo e uno in attacco, che risolverò domani dopo la rifinitura, anche perché abbiamo tante partite prima della sosta. L'importante è che tutti si sentano partecipi e quando vengono chiamati in causa siano pronti ad aiutare la squadra".

Su Chiesa

"Lui è uno dei dubbi, a destra dà il massimo, ma sta crescendo e può ancora crescere in altre zone del campo e sul piano della gestione della partita. La cattiveria con cui si muove è uno dei suoi pregi principali".

Su De Ligt

"Matthijs è un giocatore molto bravo. Aveva vent'anni quando è arrivato qui, caricato di grandi aspettative. Ci vuole calma, la maglia della Juventus pesa. Ha delle prospettive importanti, ma deve ancora migliorare ed è normale che sia così".

Su Rugani

"Daniele è una sorpresa molto piacevole quest'anno, è un giocatore che ha un piglio diverso. Non so se giocherà domani, ma conto molto su di lui. Bonucci prima o poi dovrà riposare... Ogni tanto mi fa arrabbiare quando forza le giocate, ma è un giocatore super affidabile che ha oltre 500 partite con la Juve e per un allenatore avere un giocatore così è molto importante".

Sull'avvio stentato in campionato

"Abbiamo avuto il gruppo pronto e al completo molto tardi e ci stiamo ancora conoscendo. I risultati non sono stati proporzionali alle prestazioni, sicuramente potevamo avere dei punti in più, ma la squadra in allenamento è sempre carica. Dobbiamo crescere e io insieme a loro. Una delle cose che devo capire è chi rende meno quando entra dalla panchina".

Su quale delle due squadre arriva meglio all'appuntamento dello Stadium

"La squadra sta bene, stiamo lavorando bene e domani dobbiamo fare una bella partita dal punto di vista tecnico. Il Milan è tornato in Champions League e ha affrontato la partita di mercoledì con grande carattere, grande personalità, considerando che hanno giocato contro una delle squadre più forti d'Europa".

Sul ruolo che può avere il risultato di domenica in prospettiva

"La gara è più importante per loro che per noi, i primi bilanci si faranno poi alla sosta di novembre e credo che a quel punto saremo in una posizione diversa. Il campionato è molto equilibrato, credo che non ci sia una squadra in grado di schiacciarlo. Si fa presto a perdere punti, ma anche a recuperarli. Pensiamo a recuperare il terreno perso all'inizio, di sicuro faremo una bella partita. 

Sul lavoro psicologico

"In questo momento bisogna martellare sul fatto che per vincere i campionato dare il 100% può non bastare. E la Juve non gioca per vincere le partite, ma i campionati, perché vince sempre la migliore in un percorso lungo. Serve la continuità".

Sui confronti con la sua Juve del passato

"Ho trovato giocatori diversi. Questa ha una sua identità se guardiamo alle caratteristiche singole dei giocatori. Bisogna diventare una squadra migliorando tantissime cose, sul piano della personalità, della tecnica e della pazienza nel giocare. Ma è solo una Juve diversa".

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