La sconfitta contro la Lazio acuisce il momento nero dei bianconeri: quattro partite senza gol, contestazione dei tifosi e un futuro incerto per Igor Tudor
di Max CristinaLa Juventus è in piena crisi. Il ko con la Lazio ha aggravato una situazione già delicata: quattro gare consecutive senza segnare, un dato che non si registrava dai tempi di Gigi Maifredi. La squadra appare spenta, priva di idee e fiducia. Igor Tudor, arrivato e confermato per dare una scossa nella passata stagione dopo il breve regno Thiago Motta, non è ancora riuscito a invertire la rotta. La curva bianconera ha perso la pazienza e all'Olimpico ha reagito con rabbia: al termine della partita, i tifosi hanno respinto la squadra sotto il settore, gridando tutto il proprio malcontento. Ora anche la società valuta con attenzione il futuro del tecnico, mentre all’orizzonte si profilano partite decisive per il destino stagionale.
I numeri parlano chiaro: la Juventus non segna da quattro gare consecutive. Un digiuno così lungo non si verificava dal 1991, ai tempi della gestione Maifredi, storicamente utilizzata come metro di paragone per una gestione fallimentare di un'annata bianconera. Non un bel segnale per Tudor. Contro la Lazio, come già accaduto con Milan, Como e in molte altre occasioni, i bianconeri hanno faticato a creare occasioni concrete. La manovra è lenta, prevedibile, e le punte restano isolate, sfiduciate, confuse. Anche i cambi effettuati da Tudor non hanno prodotto effetti. La crisi offensiva è ora il principale problema di una squadra che sembra smarrita e priva di riferimenti, ma a tutti i livelli.
Se in campo regna la confusione, al di fuori del rettangolo di gioco la pazienza ormai si è esaurita. Il passaggio dall'esaltazione per il 4-3 rocambolesco contro l'Inter del 13 settembre alla desolazione di fine ottobre è stato repentino, in un piano inclinato che vede rotolare verso il basso la stagione e la posizione di Tudor. Al termine della gara con la Lazio, la tensione è esplosa. La squadra, andata sotto la curva per ringraziare i tifosi, è stata respinta tra fischi e cori di protesta. Una scena che riassume il clima di delusione che circonda la Juventus, sugli spalti come sui social, in cui in molti hanno espresso frustrazione per un atteggiamento ritenuto troppo passivo. Il malumore cresce e le parole, spesso infelici del tecnico croato nelle ultime settimane, non aiutano.
Inutile negarlo, Tudor è nel mirino e il suo posto è a rischio. La società sta valutando il da farsi, senza escludere nessuna ipotesi. Non ci sono decisioni ufficiali, ma il rischio di un esonero è concreto se la situazione non cambierà a breve. Il calendario del resto non concede tregua, ma potrebbe dare una mano al tecnico croato: nell'infrasettimanale i bianconeri ospitano l'Udinese prima di affrontare la Cremonese in trasferta, contro la squadra di Nicola recentemente tirata in causa dallo stesso Tudor con una citazione evitabile. Proprio dallo Zini, chissà, passa uno snodo cruciale della stagione juventina.
Ma chi potrebbe sostituire Tudor a stagione in corsa? In attesa di una decisione da parte della società bianconera, in rete e nell'ambiente i nomi che circolano sono i più svariati. I più ricorrenti portano a Luciano Spalletti, libero dopo il flop alla guida della Nazionale, e Raffaele Palladino. Supposizioni, almeno per ora.