TRA JUVE E NAZIONALE

Juventus, la nuova vita di Federico Chiesa tra bianconero e azzurro

Esterno offensivo nel 4-3-3 del ct Spalletti o seconda punta nel 3-5-2 di mister Allegri, ruoli diversi ma stesso obiettivo: segnare più gol possibili

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È stato un avvio di stagione a dir poco incoraggiante quello di Federico Chiesa. L'attaccante della Juventus è partito titolare nei primi tre match stagionali, ha giocato 77' contro l'Udinese, 72 contro il Bologna e 82 contro l'Empoli, segnando 2 gol e mettendo in mostra una condizione atletica non troppo distante da quella dei tempi d'oro. Dopo un anno e mezzo di tribolazioni seguite alla rottura del crociato sembra dunque che quella appena iniziata possa davvero essere l'annata della rinascita per il talento azzurro, tanto con i colori bianconeri quanto con la maglia della Nazionale.

Max Allegri è stato chiaro fin dal pre campionato: vede Chiesa come una seconda punta, in grado di attaccare gli spazi e segnare con continuità. Nella conferenza stampa post-Empoli ha ribadito di aspettarsi "tra i 14 e i 16 gol" da lui, cifre importanti ma assolutamente alla sua portata: nella sua migliore annata in carriera, quella sotto la guida di Pirlo che precedette il trionfo europeo, ne segnò proprio 14 in 43 presenze tra tutte le competizioni, giocando per altro da esterno nel tridente offensivo in una formazione in cui l'attacco era sostanzialmente monopolizzato da Cristiano Ronaldo.

In quello stesso ruolo lo riproporrà certamente Luciano Spalletti: il nuovo ct punta sul 4-3-3 con cui ha guidato il Napoli allo scudetto e Chiesa dovrebbe essere uno dei punti fermi della Nazionale che mira a difendere il titolo continentale nel 2024. Anche il tecnico di Certaldo, per altro, si aspetta di veder crescere in maniera sostanziale il numero di reti in azzurro del figlio d'arte, attualmente fermo a 5. Quello del centravanti titolare, infatti, al momento è uno dei ruoli che crea più grattacapi in casa azzurra: con Immobile lontano dalla miglior condizione le prime alternative sembrano essere Retegui e Raspadori (in attesa magari di Scamacca), non certo (o non ancora) bomber da 30 gol stagionali. Ecco dunque che l'apporto realizzativo degli esterni diventerà essenziale in una squadra che, c'è da scommetterci, sarà votata all'attacco.

Insomma la stagione di Chiesa appare destinata a proseguire su due binari: uno "vecchio", che ben conosce e nel quale ha già dato prova di efficacia in passato, uno "nuovo" su cui comunque sembra già molto a suo agio. Il filo che li unisce dovrà essere quello del gol e l'inizio è certamente incoraggiante.

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