STATO DI CRISI

Juve tra mercato e panchina: vertice Agnelli, Paratici, Nedved

I tre massimi dirigenti a colloquio: anche Sarri tra gli argomenti sul tavolo

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Metti una Juve decisamente inedita, reduce da due punti in tre partite, e qualche mugugno di troppo che, qua e là, scivola fuori dallo spogliatoio. Mettici un allenatore che in fondo non ha mai convinto del tutto la proprietà e il cocktail è servito. Logico, quindi, non sorprendersi della giornata bianconera: colloqui frequenti tra i massimi dirigenti - e forse il tecnico - e, adesso, un vertice di persona con Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Fabio Paratici seduti attorno allo stesso tavolo. Ordine del giorno facile da intuire: il presente, inteso come scudetto da conquistare senza fare scherzi e Champions da preparare nel migliore dei modi, e futuro. Tra mercato e panchina. Perché una questione è chiara a tutti: questa Juve, nove gol subiti nelle ultime tre partite, è molto difficile che possa fare strada tra le grandi d'Europa. 

E allora tornano di moda le discussioni sul futuro di Maurizio Sarri. Abbiamo scritto oggi di Andrea Pirlo e del progetto che vorrebbe portarlo sulla panchina della prima squadra dal 2021-22 o, al più tardi, l'anno dopo. Ma i tempi di un allenatore dipendono dai risultati. E allora Pirlo dovrà far bene con l'Under 23 ma, soprattutto, Maurizio Sarri dovrà essere da Juve in questo ultimo mese e mezzo di una stagione da pazzi.

Il che, in soldoni, fa scudetto - e niente scherzi, appunto - ma anche la qualificazione alla Final Eight di Lisbona in Champions. Insomma, il Lione va rimontato, poi si vedrà. Ma da questi due paletti, a Torino, non ci si muove di un millimetro. Anche perché, almeno sul mercato, Agnelli, Nedved e Paratici, sempre loro, stanno facendo il possibile per accontentare il tecnico toscano. Via Pjanic gli hanno preso Arthur, talento indiscutibile e abilissimo palleggiatore, e, nonostante la resistenza del Chelsea, si sta facendo il possibile anche per arrivare a Jorginho. Per non parlare della questione centravanti e dei colloqui serrati con il Napoli per Milik. Insomma, a ciascuno il suo. Ma guai a sbagliare: perché il vertice di oggi sembra uno stato d'emergenza. E in casa Juve, dove vincere è un'abitudine, ci vuole poco a far suonare l'allarme rosso.

 

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