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JUVENTUS

Il metodo Spalletti prende forma poco a poco: alla Continassa si lavora sulla difesa a quattro

L'allenatore bianconero, nonostante le assenze per gli impegni delle Nazionali, sta cercando di trasformare i bianconeri secondo le sue idee

di Andrea Cocchi
15 Nov 2025 - 12:59

Al netto di chi manca per cause di forza maggiore, infortuni e qualificazioni mondiali, Luciano Spalletti, nel laboratorio della Continassa, sta cercando di dare una forma concreta alla Juventus seguendo le sue idee. La difesa a quattro, per esempio, è sempre stato un suo punto fermo anche se, in un calcio fluido e poco legato ai sistemi, ha oggettivamente poco senso perdersi dietro a certi concetti. Considerando il reparto a tre e mezzo messo in mostra nel ritorno alla Roma o certe forme di sviluppo della manovra, con esterni bassi che diventano mezze ali, al Napoli. Anche in Nazionale, in un'esperienza comunque breve, la difesa ha assunto varie forme. Logicamente, arrivando in corsa, ha tentato di inserire poco a poco certi concetti nella sua Juventus. Ha mantenuto il reparto arretrato a tre con la novità di Koopmeiners sul centrosinistra. Da lì ha iniziato a lavorare su alcuni principi fondamentali, come la ricerca del cambio di gioco già dalla prima impostazione e la necessità di andare in profondità sfruttando il lavoro del trequartista di parte che, quando viene seguito dal difensore centrale avversario, libera lo spazio per il movimento in verticale di Vlahovic

Quando avrà recuperato alcuni giocatori fondamentali, Spalletti potrà contare su una difesa di assoluto livello. Cambiaso, Gatti, Bremer e Cabal, per esempio, formerebbero un reparto da squadra che può puntare in alto, considerando anche le alternative come Kalulu, Kelly, Rugani, Joao Pedro o il McKennie adattato come esterno basso. A quel punto si aprirebbero orizzonti nuovi anche negli altri settori. Potrebbero esserci sviluppi più legati al passato di Luciano, come il 4-3-3 o il 4-2-3-1. In quest'ultimo caso Yildiz si troverebbe nel suo ruolo naturale, senza essere costretto ad allargarsi troppo. Gli esterni offensivi non mancano comunque: da Conceiçao a Zhegrova e Openda, con Kostic che, nella sua esperienza all'Eintracht Francoforte, si è spesso trovato ad agire sulla trequarti sinistra nel 4-2-3-1. Spalletti, insomma, può tranquillamente variare e provare soluzioni differenti. La rosa a disposizione non sarà la più qualitativa del campionato ma ha la duttilità necessaria per lavorarci sopra.