Dal ritiro della Juve in Germania parla Bremer: “Sono convinto che torneremo a primeggiare in tempi rapidi"
Sono passati oltre 300 giorni dall’infortunio che ha tenuto Gleison Bremer ai box praticamente un’intera stagione. Il brasiliano torna in Germania a Herzogenaurach, a circa 300 chilometri da Lipsia dove arrivò la rottura del crociato nella sfida di Champions League contro i tedeschi. Quella fu una delle vittorie più importanti della Juve di Thiago Motta, ma costò carissimo a Bremer e a tutta la Juventus che si ritrovò senza leader difensivo. “Da fuori ho visto che mancavano dei leader dopo i tanti cambiamenti e con il mio infortunio abbiamo perso altre certezze - dice Bremer dal ritiro in Germania - sono stati momenti difficili ma la squadra è cresciuta: queste esperienze migliorano”.
Tornando indietro a quanto successo ormai oltre dieci mesi fa, Bremer analizza quelli che sono stati i momenti più difficili: "Il peggio è stato l’inizio, quando il chirurgo mi ha detto che sarei dovuto stare fermo nove mesi e non sei/sette come capita solitamente a chi si rompe il crociato. Il mio purtroppo non è stato un crociato normale, ma ora sto bene e guardo avanti. Tornerò ai miei livelli. Quando stai fuori tanti mesi inizi a guardare le cose da un punto di vista diverso, non soltanto come calciatore. Il nuovo Bremer sarà più cattivo e in campo sarà sempre al cento per cento”. Un nuovo Bremer che contro la Reggiana ha ritrovato il campo: "Ho provato una sensazione bellissima dopo tanti mesi di lavoro e sacrificio, mi sono sentito a mio agio. Ovviamente mi manca ancora qualcosa a livello fisico, però sono sulla strada giusta. Ai primi contrasti ho avvertito un po’ di paura, ma credo sia normale, poi è andato tutto in automatico: quando non ci pensi, va meglio. Adesso il mio obiettivo è giocare le prossime tre amichevoli per raggiungere la condizione migliore"
Non si vuole nascondere Bremer, che fa capire chiaramente quelli che saranno gli obiettivi della Juventus per la stagione: “Quest’anno sarà diverso, il gruppo sta bene mentalmente e poi vedremo cosa porterà il mercato nelle prossime settimane. Stiamo costruendo un progetto e una Juventus solida, dobbiamo tornare a lottare per vincere. Per lo scudetto sarà una lotta tra le solite quattro: il Napoli parte favorito perché ha conquistato l’ultimo scudetto e si è rinforzato sul mercato, l’Inter resta una buonissima squadra. E poi c’è il Milan, che ha Allegri e solo il campionato. E ovviamente c’è anche la Juventus. Sono convinto che torneremo a primeggiare in tempi rapidi, lo pensiamo tutti e vi dico anche il perché: Yildiz è un altro rispetto all’anno scorso, è migliorato tanto ed è un giocatore differente. E Gatti è diventato un leader. Le basi sono buone".
Questa stagione la Juve riparte da Igor Tudor e Bremer sa quanto può essere importante con le sue caratteristiche per il gioco del tecnico croato: “Ha indossato questa maglia e sa cosa vuol dire giocare nella Juventus. Mi sta trasmettendo serenità, mi ripete di non forzare più del dovuto che in ogni caso tornerò al mio livello. Tudor ha uno stile simile a quello di Gasperini e di Juric, con cui ho lavorato in passato e quindi so che sono adatto al suo calcio”. Da difensore di alto livello il brasiliano ha parlato del reparto offensivo bianconero, da Vlahovic al nuovo arrivo David: “Dusan è un ragazzo positivo e si pone sempre obiettivi molto alti. Sinceramente spero che alla fine Vlahovic resti qui per darci una mano. Sono scelte personali. La decisione sarà la sua, io spero soltanto sia la migliore per la Juventus e per lui. Jonathan mi ha fatto una bella impressione, è una punta tecnica e sono convinto che ci aiuterà molto. Quando a gennaio è arrivato Kolo Muani, io ero infortunato: è un ragazzo per bene, è forte. Speriamo tutti che torni alla Juventus”. L’ultimo pensiero è per la Seleçao e per Carlo Ancelotti: “È un allenatore italiano, conosce la Serie A: tornare nella Seleçao sarà la conseguenza della mia crescita con la Juve. Andare al Mondiale negli Usa con il Brasile non è un sogno, è un obiettivo”.