VERSO CAGLIARI-INTER

Inter, Conte: "Restiamo uniti, non prestiamo il fianco a chi sta godendo e vuole distruggerci"

Il tecnico nerazzurro presenta la sfida contro la squadra di Di Francesco: "Vidal out, eliminazione in Champions dolorosa"

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Dopo la delusione per l'eliminazione dalla Champions League, l'Inter si rituffa in campionato, unico grande obiettivo rimasto, con il Milan capolista avanti di 5 punti. "L'uscita in Champions è stata dolorosa - ha detto Conte - Il morale non è alle stelle. Vidal è ancora out". Poi l'appello ai tifosi: "Non prestiamo il fianco a chi in questo momento sta godendo e spera che si distrugga quel che stiamo cercando di fare. Vedo troppa negatività".

LA CONFERENZA DI CONTE
Un Cagliari che da inizio stagione ha cambiato molto. Che gara si aspetta domani?

"Mi aspetto una gara tosta, difficile. Dobbiamo essere bravi ad  affrontarli nella giusta maniera sin dalle prime battute".

Come sta Vidal? Che tipo di reazione si aspetta?
"Vidal è ancora out, ha ripreso a lavorare. Ha avuto un piccolo problema muscolare, bisognerà riportarlo nelle migliori condizioni nei tempi che non sono lunghi. L'uscita in Champions è stata dolorosa per me e per i giocatori, perché ci credavamo. Il morale non è alle stelle, è giusto che ci sia dolore per l'uscita in Champions. Dobbiamo affrontare la partita nel miglior modo possibile".

Una promessa o un messaggio ai tifosi dell'Inter?
"Non prestiamo il fianco a chi in questo momento sta godendo e spera che si distrugga quel che stiamo cercando di fare da un anno e mezzo. Vedo troppa negatività. Non prestiamo il fianco a chi vuole distruggere perché vede che ci possono essere dei frutti in futuro. Bisogna restare compatti e uniti, sapendo che in questo percorso iniziato lo scorso anno siamo arrivato al secondo posto e a una finale di Europa League, più una semifinale di Coppa Italia. Siamo tornati ad avere una credibilità, con la valorizzazione importante di alcuni giovani. Bisogna avere fiducia, capisco l'impazienza dopo dieci anni ma bisogna capire che quando riparti dalle fondamenta il problema per cui ci vuole più tempo sono proprio le fondamenta. Fatte quelle puoi costruire un grattacielo, come si meritano i tifosi dell'Inter.. Non prestiamo il fianco a chi sta godendo perché non è giusto, facciamoci trovare compatti. Stiamo lavorando in maniera importante e penso si veda. Chi vuole il male dell'Inter cerca la distruzione. Noi cerchiamo di costruire perché vogliamo il bene dell'Inter".

Non si sente in obbligo di vincere lo scudetto?
"La società mi ha parlato di un percorso di crescita, valorizzazione dei giovani. di aiutare questi prospetti di top player a diventare tali. La proprietà è stata molto chiara con me ad agosto e anche con i dirigenti, dicendo che sarebbe stata una situazione molto difficile a livello finanziario, per il Covid, e che ci sarebbe stato un rallentamento. E che saremmo dovuti essere uniti, continuando nel percorso dell'anno precedente. Credo che le dichiarazioni del presidente di ieri siano quelle che avete letto. A me è stato detto quello. L'eliminazione in Champions brucia, chi mi conosce sa come la sto vivendo".

Indubbio che sotto la sua gestione molti giocatori sia migliorati. Perché non Eriksen?
"Chi ha detto che lui non sta migliorando? Voi lo vedere solo nella partita, il mio compito è far migliorare tutti. Christian sa che lavoro con onestà intellettuale e faccio di tutto per migliorarli, sia che abbia 18 anni o sia il più vecchio calcisticamente come Samir. Lavoro con lui per migliorargli alcuni aspetti. Io e il mio staff siamo a disposizione con tutti. Magari con Christian ci vuole più tempo, ma arriverà anche lui e sboccerà".

La sensazione è che in alcune partite in cui gli avversari sono chiusi, la squadra fatica a sfondare. Quale la soluzione?
"Spesso troviamo chi vuole parare i colpi, ma in campionato abbiamo il miglior attacco. Il problema è che in 180' con lo Shakhtar non abbiamo concretizzato. Trovare squadre chiuse contro di noi significa che c'è grandissimo rispetto nei nostri confronti, verso il nostro sistema visto che tanti si snaturano per fermarci. Al tempo stesso dobbiamo sapere che dobbiamo essere più cinici e cattivi, le occasioni le devi sfruttare per vincere. Questo non è accaduto con lo Shakhtar nelle due partite".

Il fatto di avere la possibilità di preparare al meglio il campionato. E' un vantaggio? In cosa dovete crescere negli scontri diretti con le grandi squadre?
"Bisogna crescere in tante cose. Bisogna crescere e avere la pazienza nel continuare a lavorare, senza magari avvertire troppa pressione che a volte può portare a uno 'sgonfiarsi'. E' importante crescere anche da questo punto di vista, sapere che ci sono partite che vanno vinte ancora prima di entrare in campo. Stiamo parlando di una squadra che ha iniziato un percorso e sotto questo punto di vista ha tanta strada da fare. Ho fiducia nella squadra, stiamo costruendo e sappiamo di dover affrontare delle difficoltà. Il fatto che siano rimasti campionato e Coppa Italia per me è un dolore, per come siamo usciti rimane tanta amarezza".

Perché l'Inter non ha meritato di passare il turno? Dove migliorare?
"In tutte le situazione negative bisogna essere intellingenti e cercare di capire dove lavorarci per rispondere meglio la volta successiva. Le gare che abbiamo pagato maggiormente sono state quelle con il Real Madrid, con il Borussia e lo Shakhtar meritavamo molto di più. Invece col Real siamo mancati, soprattutto al ritorno che ci siamo complicati la vita. Ci sono momenti in cui l'errore deve essere ridotto al minimo".

Ritieni che per quanto hai fatto in carriera le aspettative sull'Inter siano troppo alte rispetto alla qualità?
"Nel momento in cui l'anno scorso ho preso l'Inter la situazione non era il top. Lo sapevo, mi è stato detto e da parte mia c'è stata grande voglia di mettermi in gioco e attraverso il lavoro portare l'Inter dove merita. Ho questa ambizione, voglia e speranza, sapendo che oggi ci sono delle difficoltà che prima di questa estate non c'erano. Il Covid ha portato delle difficoltà, ma non ne parla io. Se vuole ne parlerà il club".

Come mai Godin è andato via?
"Ho grandissimo rispetto e affetto per Diego per quanto fatto l'anno scorso. Sa benissimo il mio pensiero nei suoi confronti, è importante che lo sappia lui e non gli altri".

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