Vendita del Meazza sempre più vicina: quanto ci vorrà per avere un nuovo impianto? Obiettivo 2032
Ormai ci siamo. Dal consiglio comunale non è ancora arrivata la fumata bianca ma tutti gli indizi sembrano portare a un'unica soluzione: San Siro sarà di Inter e Milan. E poi che succederà?
Dopo la delibera per la cessione dell'impianto ci saranno 40 giorni per definire nei dettagli il cambio di proprietà. Un passaggio fondamentale che dovrà consumarsi entro e non oltre il 10 novembre, data in cui scatterebbe il vincolo di interesse culturale sul secondo anello del Meazza: se allora lo stadio sarà ancora di proprietà pubblica, non si potrà abbattere. Ragione per cui ci si sta affrettando per avere prima il via libera del consiglio comunale e poi passare ai dettagli economici dell'operazione: dalle garanzie bancarie al rogito.
Una volta che le due società avranno ufficialmente acquistato l'impianto ci saranno diversi passi da compiere prima di raderlo al suolo (fatta eccezione per uno spicchio di Curva Sud). In primis andrà presentato il progetto del prossimo stadio. Inter e Milan hanno già comunicato che saranno Manica e Foster+Partners i due studi di architettura che disegneranno il nuovo San Siro: un impianto moderno con 71.500 posti, parcheggi, negozi, ristoranti e persino hotel di lusso. Le parole guida del progetto saranno accessibilità, sostenibilità e innovazione.
Il nuovo stadio sorgerà negli attuali parcheggi del Meazza, permettendo alle squadre di continuare a giocare a San Siro fino al termine dei lavori che, a meno di ritardi dovuti a ricorsi da parte dei detrattori del nuovo impianto (che si annunciano numerosi), inizieranno nel 2027. Ciò significa che per qualche anno vecchio e nuovo San Siro conviveranno a pochi metri di distanza.
L'obiettivo sarebbe quelli di terminare il nuovo stadio non oltre il 2031, in tempo per gli Europei che nel 2032 si giocheranno in Italia e in Turchia. Ad oggi soltanto l'Allianza Stadium di Torino rispetterebbe i requisiti Uefa per ospitare una competizione internazionale. Dopo aver perso la finale di Champions (finita al Metropolitano di Madrid), Milano non vuole rinunciare anche agli Europei: dalla cessione per dribblare il vincolo al termine dei lavori sarà una continua corsa contro il tempo.