amore finito male

L'Inter e le 'parole shock' di Lukaku: i retroscena della vicenda

Il belga non ha mai digerito la panchina nella finale di Champions ma dietro la scelta di Inzaghi anche alcuni atteggiamenti dei giorni precedenti

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In casa Inter le recenti parole di Romelu Lukaku non hanno scaturito particolari reazioni, diciamo che siamo nell'ordine della freddezza con cui Steven Zhang e compagni avevano reagito alla tardiva apertura del giocatore in estate quando aveva provato a riannodare il filo che lui stesso aveva rotto a luglio. "Se dicessi la verità sull’estate, shock per tutti. Ma parlerò delle ca...te dette" ha detto l'attaccante belga ma non ci sono particolari novità rispetto a quanto era già trapelato nei giorni in cui, quello sì fu uno shock, era divenuto chiaro che Lukaku aveva giocato su più tavoli e mentre i nerazzurri lavoravano alacremente col Chelsea per acquisirlo a titolo definitivo, il giocatore ormai aveva in mente altri lidi, Juventus su tutti.

A cosa si riferisce dunque Lukaku? Di sicuro, cercando di entrare nel suo punto di vista, non ha mai digerito il fatto di essere partito in panchina nella finale di Champions League contro il Manchester City. Contro il Torino, ultima giornata dello scorso campionato, aveva già capito che sarebbe finita così perché aveva giocato 90 minuti: la gestione Inzaghi nel finale della stagione prevedeva ampie rotazioni per i titolari e dunque Big Rom aveva già fatto due più due, capendo che con Lautaro sarebbe partito Dzeko dall'inizio. Qualcosa di incomprensibile per lui, che era reduce da un finale di stagione ad alto livello (14 partite con 8 gol e 5 assist), ma nell'arco della stagione era stato fisicamente inaffidabile e il tecnico nerazzurro aveva preferito, sia per ragioni fisiche-tecnico-tattiche che magari per una sorta di riconoscenza per il percorso sino alla finale, premiare Dzeko. Scelta che Romelu prende male nella chiacchierata con Inzaghi dopo l'ultima riunione tecnica in cui viene comunicata la formazione.

Secondo la Gazzetta dello Sport, nella settimana che precede la finale di Istanbul Lukaku prima chiede un riposo supplementare rispetto ai compagni perché affaticato; poi alcuni allenamenti senza la giusta intensità. "Penso che adesso la gente stia vedendo quello che posso fare per la squadra. Ma non posso guardare solo a me stesso, l’Inter è più importante di tutto e io voglio che vinca, il mister prenderà le sue decisioni" racconta cinque giorni prima del City. Parole al miele che comunque nascondono una certa insofferenza manifestata già a inizio 2023, quando aveva chiesto a Inzaghi un maggior minutaggio per poter entrare in forma più presto.

Finisce la stagione e l'Inter pensa alla conferma di Lukaku, lasciando libero Dzeko, tanto che non danno immediatamente il 9 a Marcus Thuram pensando di riservarlo al belga. Forse secondo Big Rom questa comunicazione è arrivata troppo tardi, fatto sta che in casa nerazzurra alcuni segnali iniziano a far storcere il naso (l'assenza al matrimonio di un amico come Dimarco il 24 giugno, per esempio). Lui manda ai dirigenti video dei suoi allenamenti in Turchia ma intanto tratta con la Juve, quando poi i vari dirigenti e compagni, primo su tutti il capitano in pectore Lautaro, lo chiamano e lui non risponde, viene tutto a galla. Ora toccherà a Romelu raccontare la sua versione dei fatti ma, tanto, all'Inter basta la propria.

Vedi anche Inter, la Curva Nord risponde a Lukaku: "Non ci interessa quello che hai da dire" inter Inter, la Curva Nord risponde a Lukaku: "Non ci interessa quello che hai da dire"

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