Solo l'aritmetica non condanna ancora i nerazzurri ad abdicare: ma a Como non basterà vincere
© Getty Images
Così fa male! Vero, non è ancora finita, la distanza resta inalterata ma... Fa male, molto male, perché nell'altalena incredibile della penultima giornata l'Inter è stata davanti al Napoli sino al 90esimo: il 2-2 della Lazio, con la doppietta di Pedro, ha gelato San Siro e vanificato le ottime notizie che arrivavano contemporaneamente da Parma, con gli emiliani capaci di fermare sul pari gli uomini di Conte. A novanta minuti dalla fine, gli azzurri restano così avanti di un punto, con il match-ball che si giocheranno in casa contro il Cagliari, con i nerazzurri impegnati contemporaneamente a Como.
Certo, l'Inter non ha giocato una gran partita, ma il suo l'aveva fatto, pur affidandosi più alla forza nervosa che non alla tecnica. Così, anche dopo essere stata riacciuffata una prima volta, era stata capace di reagire e riportarsi avanti: un vantaggio che avrebbe a quel punto dovuto difendere con le unghie e con i denti, punto vanificato però dal fallo di mano di Bisseck, l'uomo che a fine primo tempo aveva fatto esplodere San Siro. Il calcio dà e il calcio toglie ma sulla bilancia oggi pesa molto di più il segno meno.
La Lazio ha fatto il suo, ha giocato a viso aperto e cercato i punti che le avrebbero permesso di sperare ancora nella qualificazione Champions: alla fine un pari che scontenta entrambi, ma certamente molto di più l'Inter che era tornata ad accarezzare il sogno scudetto e ha visto poi clamorosamente sfumare l'inatteso ribaltone.
Ora tutto si deciderà negli ultimi 90 minuti, nulla è del tutto perduto ma molto è compromesso. Una volta ancora, per l'Inter, sotto i colpi biancocelesti. Con il sapore amarissimo della beffa. Bravo dovrà essere a questo punto Inzaghi a resettare e ripartire, ricaricare mentalmente i suoi ragazzi. C'è una Champions da conquistare, non c'è tempo per piangersi addosso.