Il vicepresidente nerazzurro: "Lautaro ha pianto dopo la semifinale d'andata. Psg? Adoro Luis Enrique"
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Javier Zanetti è tornato a parlare della semifinale di Champions League contro il Barcellona, ripercorrendo quell'impresa leggendaria: "Il calcio regala queste emozioni e questa squadra ci crede sempre fino alla fine - le parole del vicepresidente dell'Inter a Espn -. Siamo una squadra che tutti rispettano anche per la continuità che abbiamo avuto in questi anni, dopo la finale persa col Manchester City dove avevamo giocato molto bene. Da quattro anni che lavoriamo con Inzaghi l'Inter è protagonista ed è rispettata. La cosa importante per noi era arrivare in finale. Il Psg? Penso sia una buona squadra, adoro Luis Enrique che le ha dato un'identità ed è per questo che è dove si trova".
L'ex capitano nerazzurro ha detto la sua su Lamine Yamal: "L'ho visto all'andata e ha una faccia da bambino. Gioca così bene, ha un grande futuro. A volte è inarrestabile perché non sai da dove arriverà. Nelle situazioni di uno contro uno sai che molto probabilmente ti batterà perché ha una tecnica e una velocità straordinarie. Mi ricorda i momenti migliori di Messi, quando era agli inizi, quando non sapevi dove sarebbe arrivato. Questo ragazzo dimostra di avere una grande personalità, vuole sempre la palla, e sa di avere le qualità per giocare e non ha paura di niente".
Poi un aneddoto su Lautaro Martinez, che si era infortunato nel match d'andata salvo poi recuperare per quello di ritorno: "Lauti ha avuto una settimana terribile, non sapeva se ce l'avrebbe fatta, piangeva quando è finita la partita. Ha dimostrato di avere un grande cuore, voleva essere lì, c'era e ha fatto un ottimo lavoro. È il nostro capitano, l'impegno che ha dimostrato è encomiabile, con tutto quello che ha trasmesso".
Su Simone Inzaghi ha le idee chiare: "Bisogna credere nel progetto del tecnico e accompagnarlo. Quando le cose vanno bene è facile, ma serve il tempo necessario per trasmettere delle idee. Nel momento di difficoltà che puoi avere devi trovare una soluzione e andare avanti. Devi credere nella persona che hai scelto e accompagnarla. Il risultato inganna, ma noi come dirigenti dobbiamo fare un'analisi più profonda. Io sempre rimarco il cammino che abbiamo fatto per arrivare ai trofei. Se uno insiste e crede nel progetto alla lunga l'occasione arriva".
Infine un'anticipazione di mercato: "Adesso siamo tutti ancora sull’onda dell’entusiasmo per quello che è successo, ma arriverà presto il momento di sederci e cominciare a pianificare quella che sarà la prossima stagione. Con l’esperienza accumulata in tutte queste partite che abbiamo giocato, e che l’Inter continuerà a giocare, ci saranno sicuramente degli innesti. E probabilmente arriverà anche qualche giocatore importante. Mastantuono (centrocampista classe 2007 del River Plate, ndr)? È un giocatore che qualsiasi squadra vorrebbe avere e credo che giocherebbe bene in qualunque contesto. Se è caro per l’Inter? Sì, è caro, soprattutto per l’età che ha. Ma credo che il River stia facendo un grande lavoro, anche se non so per quanto tempo ancora potrà goderselo".