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Inter, ultrà in protesta sotto la sede per i biglietti finale Champions

La Curva Nord contesta la gestione "imbarazzante" del ticketing: "Rimasto fuori chi meritava di esserci"

26 Mag 2025 - 23:33

Protesta doveva essere e protesta è stata: diverse centinai di tifosi dell'Inter si sono ritrovati oggi pomeriggio sotto la sede dell'Inter in Viale della Liberazione a Milano, per protestare contro i pochi biglietti messi a disposizione dalla società per abbonati e Inter Club per la finale di Champions League il prossimo 31 maggio. "Noi vogliamo solo tifare", ha cantato la Curva Nord. Il corteo degli ultrà è guidato da uno striscione che recita: "Il vostro sostegno è fondamentale' poi ci lasciate a casa in finale. Questa ce la devi spiegare", chiaro riferimento alle parole pronunciate dal presidente nerazzurro, Beppe Marotta, prima della semifinale di ritorno contro il Barcellona. Dentro il corteo anche un altro striscione: "Avete le mani legate? Però a sponsor, parenti e agenzie i ticket li riservate". 

"ABBONATI DA 20/30 ANNI SENZA BIGLIETTO"

"Siamo rimasti tutti senza biglietti, in tanti pur avendone diritto. Le agenzie e i bagarini hanno biglietti in mano e li rivendono a 4000 euro e noi siamo senza. Poi danno dei bagarini a quelli della curva". Così uno degli storici leader della Curva Nord dell'Inter, Franco Caravita, ha spiegato la posizione del tifo organizzato nerazzurro durante la protesta sotto la sede del club. "Noi abbiamo preso le distanze da tutti quelli che sono in galera in questo momento perché quella gestione non fa parte della nostra storia, soprattutto della mia. Hanno detto che c'erano 18mila biglietti, a noi ne sono arrivati quasi zero - ha proseguito -. Ma la cosa grave è che tanta gente che aveva diritto ad averli, visti gli anni di abbonamento, non è stata accontentata mentre gente che è tesserata da poco li ha avuti. Non so l'Inter che gestione abbia fatto. Se andremo comunque? Io sarò presente da venerdì, senza biglietto. Incontrare la società? È il minimo", ha concluso.

Sui temi della protesta è intervenuto anche lo storico avvocato della Nord, Mirko Perlino: "Noi siamo consapevoli che dopo l'indagine Doppia Curva ci siano dei problemi, tant'è vero che non c'è stata la solita procedura - ha spiegato -. La Questura avrebbe controllato l'elenco dei nomi ed eventualmente eliminato nominativi che non poteva essere gradito con biglietti consegnati allo stadio, perché no? C'è chi ha 20 o 30 anni di abbonamento, se non sono fedeli loro chi è fedele?". "In questo momento la squadra ha bisogno della tifoseria organizzata, è questo il tema, non vogliono andare per loro capriccio. C'è una finale importantissima, serve la tifoseria organizzata. I giocatori non sono contenti di questa situazione, ne siamo convinti", ha concluso.

IL COMUNICATO

Le rimostranze di oggi non hanno sorpreso l’Inter. La Curva Nord infatti, nei giorni scorsi, aveva comunicato il proprio scontento e aveva annunciato la protesta di oggi. Di seguito il comunicato dei tifosi:  

"A meno di una settimana dalla finale di Champions League, ci ritroviamo a scrivere queste righe pieni di delusione e rabbia. Abbiamo vissuto un’intera stagione come vittime sacrificali, colpiti ingiustamente da società, polizia e questura, pagando errori e responsabilità che non ci appartengono, legati a fatti e persone completamente estranei a noi. Il livello di repressione a Milano ha raggiunto picchi inimmaginabili. Eppure, nonostante tutto, ci siamo rimboccati le maniche, cercando in ogni modo di restare vicini alla squadra, con ogni mezzo possibile.
Ora, a pochissimi giorni dalla finale di Monaco, ci ritroviamo tutti esclusi, privati della possibilità di entrare allo stadio per sostenere la nostra Inter in una delle sfide più importanti della sua storia.

La gestione del ticketing per la finale di Monaco è stata imbarazzante e ha lasciato fuori una marea di interisti che meritavano di esserci. Si è preferito distribuire biglietti a sponsor, amici e agenzie viaggi, dimenticando chi ha seguito questa squadra ovunque, sempre e comunque.
Ci è stato persino vietato di allestire qualsiasi tipo di coreografia. Un accanimento folle e senza precedenti, che colpisce ragazzi totalmente estranei a qualunque vicenda giudiziaria. Adesso basta. Ci siamo rotti i c**lioni.

Se qualcuno, nei palazzi del potere, si è posto l’obiettivo di eliminare per sempre gli Ultras dell’Inter per potersi appuntare una medaglia al petto, sappia che faremo di tutto per impedirglielo. Potranno reprimerci finché vorranno, ma non ci arrenderemo mai. Perché l’Inter è la nostra vita, e nessuno potrà mai fermare la nostra aggregazione. Non accettiamo di essere trattati come comparse in una storia che abbiamo contribuito a scrivere, settimana dopo settimana, chilometro dopo chilometro. Non chiediamo privilegi: chiediamo rispetto. A 7 giorni dalla semifinale, migliaia di tifosi sono esclusi dalle vergognose modalità di vendita dei tagliandi e nessuno entrerà allo stadio.La dignità vale più di qualsiasi finale. Oggi più che mai. L’appuntamento è per TUTTI alle 18 di lunedì 26 maggio sotto la sede dell’Inter in Viale della Liberazione. Facciamo sentire a questi signori tutto il nostro dissenso e dimostriamogli quanto è folle andarsi a giocare la partita più importante senza il dodicesimo uomo sugli spalti. 

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