Pisa-Inter: il film della gara
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Per quasi 70' gli uomini di Gilardino se la giocano, poi Chivu cambia l'inerzia del match con le sostituzioni
di Stefano RonchiDopo il derby e la Champions, l'Inter riparte a Pisa. E lo fa al termine di una gara "sporca", sofferta per 70' contro il tandem tutto muscoli Nzola-Meister e risolta grazie alle mosse di Chivu e ai guizzi di capitan Lautaro. A quota 163 gol in nerazzurro, il "Toro" è l'uomo immagine della vittoria contro la banda di Gilardino, ma per mettere la firma sulla gara l'argentino ha dovuto aspettare l'ingresso di Esposito al posto di uno spento Thuram e di essere più vicino all'area avversaria. Un cambio di posizione che ha consentito a Lautaro di svestire i panni della seconda punta e di attaccare la profondità con più cattiveria piazzando l'uno-due che ha deciso la gara e consentito all'Inter di mettersi alle spalle il derby e riprendere subito la corsa in campionato.
Uno scatto necessario per restare in scia nella lotta scudetto e stoppare sul nascere le critiche, ma arrivato comunque dopo tanta fatica contro un buon Pisa. Al netto dei tre punti, del resto, per oltre un'ora di gioco la squadra di Chivu non è riuscita a sfondare, soffrendo il piano tattico di Gilardino, la fisicità di Nzola e Meister e la mancanza di iniziativa e spinta sugli esterni.
Soprattutto a destra, dove l'assenza di Dumfries si sente in maniera importante nello sviluppo del gioco e dove serve una soluzione all'altezza in tempi brevi. Accantonato il tentativo di adattare Carlos Augusto, contro il Pisa Chivu ha ridato fiducia a Luis Henrique in quella posizione dall'inizio per la terza volta in Serie A, ma il brasiliano non ha convinto ancora né sul piano tecnico, né su quello tattico e della personalità, rilanciando la candidatura di Diouf, entrato invece bene in partita dalla panchina e in continua crescita come dimostra l'imbucata per Barella sul raddoppio di Lautaro.
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