Inter, Lukaku: "Se si vogliono i migliori giocatori, il razzismo va combattuto"

L'attaccante belga: "Se dovessi sentire altri cori razzisti, risponderò"

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Dalla soddisfazione per il gol vittoria a Cagliari, il secondo in due partite di serie A, all'amarezza (e alla rabbia) per i beceri ululati razzisti di alcuni tifosi rossoblù (soprassedendo poi sul surreale comunicato della Curva Nord dell'Inter). Insomma, un impatto decisamente pesante, in senso sia positivo che nagativo, quello di Romelu Lukaku con la realtà calcistica e non solo italiana. E ora il gigante belga, in ritiro con la sua Nazionale, fra l'altro in Italia visto l'impegno del Belgio contro San Marino, è stato protagonista di una intervista di "Rolling Stone" nella quale è tornato a parlare del tema caldissimo e delicato della discriminazione razziale. "Se dovessi sentire cori razzisti, risponderò. Però i miei pensieri rimangono sul campo, per aiutare i miei compagni a vincere - ha dichiarato Lukaku. "Non penso che un giocatore debba lasciare il campo in caso di episodi di razzismo durante una partita, ma penso che debba prendere posizione, quello sì. Perché il razzismo è qualcosa a cui bisogna rispondere. Guardate l'Inghilterra, dove nelle ultime settimane sono successe diverse cose a giocatori del Manchester United e del Chelsea: la questione va affrontata. Il calcio è qualcosa di internazionale, multiculturale. E se vuoi davvero attirare i migliori giocatori del mondo, devi accoglierli a braccia aperte, perché a loro volta gli atleti devono adattarsi alla cultura in cui arrivano. Quindi è fondamentale non discriminare, e apprezzare quello che uno porta con la sua presenza".

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