L'ANALISI

Inter irritata, Inzaghi finisce sotto osservazione

Dopo il ko contro la Roma, si fa delicata la situazione del tecnico nerazzurro, ma niente terremoti sino alla sosta mondiale

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Dopo la brutta sconfitta casalinga contro la Roma dell'amico Mourinho, l'Inter si interroga sul da farsi. Come sempre in questi casi, sul banco degli imputati ci sale prima di tutti l'allenatore. La società, intesa soprattutto come Beppe Marotta, ha fatto subito quadrato attorno a Simone Inzaghi, ma l'impressione è che la corda si stia per spezzare. Soprattutto dopo quanto successo venerdì, alla vigilia della sfida di San Siro. L'ex allenatore laziale, infatti, aveva difeso la sua posizione con parole che sembrano non essere piaciute soprattutto alla proprietà, intesa come Steven Zhang. "Dove vado io, porto trofei e ricavi", aveva detto Inzaghi.

Vedi anche Inter, Inzaghi: "Sconfitta assolutamente immeritata. Lukaku? Non sono fiducioso" inter Inter, Inzaghi: "Sconfitta assolutamente immeritata. Lukaku? Non sono fiducioso" Solo che adesso stanno arrivando sconfitte inattese, con una classifica di campionato che vede i nerazzurri a dieci punti dalla vetta e una situazione in Champions League davvero delicata, pur se in un girone ostico. Proprio martedì, quando al "Meazza" arriverà il Barcellona, si potrebbe vivere un'altra serata difficile. L'impressione, comunque, è che Inzaghi non rischi il posto almeno sino alla lunga sosta per il Mondiale.

Di certo è finito sotto attenta osservazione da parte della società, il cui grado di irritazione è ai massimi livelli. E non basta l'assenza di Lukaku a giustificare i risultati. Ma cambiare la guida tecnica ora, sarebbe inutile se non addirittura dannoso. Non solo perché bisognerebbe trovare un sostituto in grado di salire in sella a cavallo in corsa, ma anche perché sarebbe un problema economico di non poco conto. Visto il bilancio in rosso, quella dell'esonero è l'estrema soluzione da prendere in considerazione solo in caso di autentico tracollo nelle prossime 2-3 partite.

I tecnici top costano (ci sarebbero liberi Tuchel, Pochettino e Zidane, giusto per fare dei nomi) e un traghettatore a basso stipendio (Ranieri? Stankovic?), non danno le necessarie garanzie di ritrovare la giusta via, costruendo qualcosa anche per il futuro. Meglio continuare senza terremoti ulteriori e aspettare che passi la tempesta. Ma Inzaghi e l'Inter non sono mai stati così lontani.

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