L'INTERVISTA

Inter, D'Ambrosio: "Non conta il nome che porti, ma lo stemma che c'è sul petto"

Il difensore nerazzurro: "Io, Handanovic e Ranocchia abbiamo vissuto i tempi bui. Ora la felicità è doppia"

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© Getty Images

Handanovic, Ranocchia e D'Ambrosio. Nell'Inter che negli ultimi anni è cresciuta, ha vinto ed è stata rivoluzionata, sono stati questi tre i punti fermi della rosa. "Noi abbiamo visto il buio - ha raccontato Danilo D'Ambrosio -, ma essere dove siamo dopo essere partiti da lì è una doppia felicità". Nonostante questo il difensore è sempre sottovalutato, ma ha le idee chiare: "Per chiunque arriva ci sono delle regole che valgono per tutti. Non conta il nome che porti sulla maglia, ma lo stemma che c'è sul petto".

La svolta nel rapporto tra D'Ambrosio e l'Inter è arrivata negli ultimi anni: "Conquistata la qualificazione in Champions nel 2018-19 il club ha potuto fare gli investimenti che ci hanno permesso di venire qui. Dopo quel salvataggio e dopo il gol contro la Lazio dell'anno prima nello scontro diretto per la Champions - ha raccontato a La Gazzetta dello Sport -, ho visto un apprezzamento diverso da parte dei tifosi verso di me".

Punto fermo della rosa, anche per D'Ambrosio non sono mancate le offerte importanti nonostante lo spazio in campo si sia notevolmente ridotto: "La vita è questione di equilibrio: prima lo trovi, meglio stai. Noi siamo pagati per allenarci, non per fare domande. Lo pensavo quando giocavo 40 gare all’anno e lo penso adesso che ne gioco 20. Quindi no, non mi pesa".

La scelta infatti è ricaduta sul rinnovo con l'Inter: "A giugno il mio contratto era in scadenza e, anche causa Covid, c'era incertezza. Era indelicato pure parlare di rinnovo. In quel momento due club mi hanno fatto offerte importanti, ma io ho aspettato fino all’ultimo che l’Inter si rialzasse e ho scelto di abbassarmi l’ingaggio perché questi colori sono la mia priorità. Il mio sogno è chiudere la carriera qua".

Sulle voci di mercato invece D'Ambrosio è netto su tutto. Partendo dalle parole di Lukaku che si è detto scontento al Chelsea e pentito di come ha lasciato l'Inter: "Ogni parola ha un peso - ha commentato il difensore -. Per noi ieri è passato e domani è futuro: conta solo il presente. Conta l’oggi, l’Inter di oggi. Se l'Inter lo vuole riprendere dipenderà dalla società, tra noi giocatori non è un discorso".

Sul possibile arrivo di Ginter l'esterno è stato altrettanto chiaro: "Chiunque arriva deve sapere che qua ci sono delle regole che valgono per tutti: non conta il nome che hai dietro, ma lo stemma che hai davanti".

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