Conte arriva al big match a punteggio pieno e con tante certezze, Sarri invece ha ritrovato Ronaldo ma deve risolvere qualche problema dietro
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Al Derby d'Italia manca una settimana esatta e per Inter e Juve si avvicina il momento della verità. Dopo sei giornate, la squadra di Conte viaggia ancora a punteggio pieno in vetta alla classifica, mostrando una compattezza di squadra notevole in ogni reparto. Attardati di due punti, ma sempre col fiato sul collo dei nerazzurri, gli uomini di Sarri invece si sono resi protagonisti di un avvio di campionato in sordina, con ancora alcuni uomini da scoprire, idee di gioco da assorbire e meccanismi da rodare. Due mondi contro, con tanti spunti da analizzare.
Guardando le squadre al "microscopio", l'impressione è di trovarsi di fronte a due entità molto differenti. Sia da un punto di vista tecnico, sia caratteriale e di maturazione. Entrambe con un volto nuovo rispetto al passato più recente. E per questo ancora da scoprire e testare.
Da una parte c'è l'Inter capolista implacabile. Sei partite, sei vittorie. Tutto con 13 gol all'attivo e solo due al passivo. Un rullo compressore che finora non ha dato scampo a nessuno, assimilando subito i dettami di Conte e mostrando grande solidità, ritmo e consapevolezza anche in situazioni complicate da gestire (vedi i 45' in 10 con la Samp). Numeri alla mano, i nerazzurri si sono resi protagonisti di un avvio super. In attacco l'uomo immagine è Lukaku, fortemente voluto dal tecnico e già al centro del progetto. In campo "Big Rom" è un totem esplosivo. Dinamite pura, per dirla con le parole di Conte. A lui la squadra si appoggia per costruire la manovra e per sfondare le difese avversarie, ma ancora non è chiaro chi sia il compagno di reparto giusto per esaltarne le doti. In sei giornate l'hanno affiancato Lautaro, Politano e Sanchez (che con la Juve sarà squalificato), ma nessuno finora ha dato l'impressione di essersi guadagnato i galloni della "spalla titolare", staccando gli altri.
Quanto invece alla mediana, le gerarchie nerazzurre ormai sembrano chiare. Al netto del turnover, necessario in questo momento della stagione, a centrocampo al momento i cinque che danno più garanzie a Conte sono Candreva, Barella, Brozovic, Sensi e Asamoah. Un mix perfetto di corsa, equilibrio, visione di gioco, tempi di inserimento e piedi buoni che finora ha fatto sempre la differenza. Soprattutto per merito di Sensi e Brozovic, vero fulcro e "cervello" della squadra di Conte. L'ex Sassuolo ha impressionato in questo avvio di stagione in nerazzurro, trovando subito il giusto feeling con la squadra e l'ambiente a suon di gol e prestazioni. Il croato invece sembra aver finalmente capito di avere i numeri, mostrando una continuità di rendimento e una sicurezza mai vista prima con la maglia dell'Inter. Dettagli che hanno contribuito a un inizio di campionato devastante, il cui merito va condiviso però anche con il reparto arretrato dei nerazzurri. Dati alla mano, infatti, è dietro che l'Inter ha costruito le sei vittorie. In campionato Handanovic finora ha raccolto la palla nella sua rete soltanto due volte (miglior difesa). Uno score raggiunto non solo grazie alle sue parate, ma anche al feeling con i compagni di reparto. Godin, De Vrij e Skriniar, in particolare, hanno dato l'impressione di aver già raggiunto la giusta intesa davanti allo sloveno, costruendo un muro quasi invalicabile a protezione della porta. Un insieme di fisicità, esperienza e cattiveria agonistica con cui la Juve dovrà fare necessariamente i conti a San Siro.
Nella fila bianconere, in particolare, toccherà a Ronaldo testare la tenuta del bunker nerazzurro, ma non solo. Complici gli infortuni, al momento la squadra di Sarri ha assunto infatti un assetto differente dall'avvio del campionato. Con Ramsey trequartista e Dybala chiamato nuovamente in causa, la Juve si avvicina al Derby d'Italia con diverse soluzioni in canna per l'attacco. Molto, infatti, dipenderà dalle scelte del tecnico e dalle condizioni delle punte dopo l'impegno di Champions. Detto della Joya bianconera, al Meazza Sarri potrà contare anche su Higuain e sulle sue doti di bomber di manovra. Un uomo chiave nel gioco bianconero, che, insieme alle giocate da fuoriclasse di CR7 (tornato in palla) e agli spunti di Cuadrado, potrebbe minare le certezze difensive dell'Inter.
Attenzione però anche a Pjanic. Quando il bosniaco gira, gira tutta la Juve. A lui Sarri ha dato in mano le chiavi della squadra, chiedendogli di dettare i tempi di gioco e di verticalizzare con continuità. Istruzioni che Miralem sta seguendo alla perfezione, crescendo di gara in gara e rendendosi utile anche in fase realizzativa. Quanto invece agli altri uomini del centrocampo, in questo momento Matuidi sembra l'altro elemento irrinunciabile dello scacchiere bianconero. Corsa, solidità ed equilibrio sono la sua cifra. Caratteristiche che Sarri cerca sempre in mediana e che, in misura diversa, sembra garantirgli anche Khedira sull'altro versante con una maggiore propensione agli inserimenti. Sul fronte difesa, infine, i bianconeri si avvicinano al big match con l'Inter con qualche certezza in più sul fronte De Ligt, ma con ancora qualche problema di ricambio sulle corsie. Da una parte Alex Sandro dovrebbe essere nuovamente a disposizione per l'Inter, sulla destra invece la situazione resta ancora da valutare, con Cuadrado pronto ad arretrare e ad adattarsi ancora se necessario. Inter e Juve affilano le armi. Il countdown per il Derby d'Italia è già iniziato.