"Testa bassa, bocca chiusa e lavorare sodo è l'unica ricetta". E' il messaggio postato da Borja Valero sul proprio profilo Twitter all'indomani del ko della Fiorentina con il Benevento. Il centrocampista spagnolo, tornato a Firenze durante l'ultimo mercato dopo l'esperienza all'Inter, ha centrato ieri le 250 presenze in Serie A, ma come da lui stesso ammesso "è un traguardo bellissimo a purtroppo non c'è niente da festeggiare". La sua squadra nonostante il fresco cambio di allenatore, da Iachini a Prandelli, ha confermato tutti i limiti e i problemi già emersi in questo scorcio di stagione e la classifica sta li' a dimostrarlo insieme ai numeri: 15° posto a soli tre punti dalla zona retrocessione, appena 10 reti realizzate e un digiuno che dura da 309 minuti, un solo punto conquistato nelle ultime tre gare, 4 punti in meno rispetto allo scorso campionato dopo le prime 8 giornate. Soprattutto però, come ammesso ieri a fine gara da uno sconsolato Prandelli, questa Fiorentina non sembra ancora una squadra e le sue fragilità emergono al primo momento difficile. Il clima insomma è di preoccupazione anche se dall'inevitabile confronto odierno fra allenatore, dirigenti e giocatori la parola d'ordine è compattarsi, lavorare e reagire. A iniziare dalla trasferta di Coppa Italia mercoledì pomeriggio sul campo dell'Udinese e in vista soprattutto della sfida da brividi domenica a San Siro con la capolista Milan. Per l'impegno in programma fra due giorni difficilmente recupererà Ribery anche se gli esami effettuati oggi hanno escluso lesioni alla coscia destra, mentre dovrebbe essere a disposizione Bonaventura che pare aver smaltito i fastidi alla caviglia.