Roma, Garcia: "Amo questa squadra"

Il tecnico giallorosso: "Mi prendo le mie colpe, lasciate tranquilli i giocatori. Dobbiamo passare il turno". Keita: "Tornerà il sole..."

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Dopo il ko con la Samp in campionato, la Roma riparte dall'Europa League. Dopo l'1-1 dell'andata, all'Olimpico si gioca il ritorno con la Fiorentina. E Garcia suona la carica: "Amo questa squadra e sogno di vincere qui. Mi prendo le mie colpe, ma lasciate tranquilli i giocatori. Mi farò da parte se mi sentirò inutile". "Dobbiamo passare il turno", ha aggiunto. Gli fa eco Keita: "Dopo la pioggia, arriva il sole".

E' cambiato qualcosa tra Garcia e la Roma?
"Non c'è una contraddizione tra voler vincere e quello che ho detto dopo il match con la Samp. Vorrei tranquillizzare questa piazza. Non sarò mai un peso perché ho imparato ad innamorarmi di questa squadra. Il giorno che non mi sentirò più utile per ottenere trofei, un secondo dopo mi farò da parte. Finché i giocatori mi seguono io devo assecondare il mio sogno di vincere qui. Perché sono venuto per questo motivo. E voglio realizzare questo sogno. Con questa squadra, in questa piazza, forse la più difficile del mondo, io penso che si possa ancora vincere. Sono inflessibile su molte cose, soprattutto su me stesso. Poi sui conti, a fine stagione accadrà come al solito e si tireranno le somme".

Manca qualcosa nello spogliatoio? Una sedia?
"Lo spogliatoio è sacr e ciò che succede all'interno rimane all'internoo. Non ci sono sedie nello spogliatoio, ma solo panchine..."

Capitolo Iturbe e Gervinho
"Sono due casi diversi. Se parliamo del campionato, devono segnare di più. Hanno il talento per farlo. In Europa Gervinho ha segnato, Iturbe invece è stato fuori molto per infortuni. In attacco non ci sono solo loro due, ma parlando di Gervinho è lo stesso giocatore che faceva alzare l'Olimpico quando vincevamo. Ha le stesse qualità. Deve ritrovare in campionato il suo livello in Europa, dove ci ha aiutato molto. Per Iturbe la situazione è diversa. Si è infortunato, ha avuto una condizione fisica da ritrovare e se non è al 100% non può esprimere le sue qualità. Ma io ho totale fiducia in questi due giocatori e non solo".

Da Re di Roma a principale colpevole
"Quando le cose andavano bene, questi primi sei mesi, non ho mai mostrato euforia. E lo stesso non sono nemmeno  un catastrofista. Sono sempre misurato, tranquillo e sereno. Dopo la pioggia viene il sole. Il sole dobbiamo farlo risorgere noi, non ci sono altri che possono farlo. Lasciate però i giocatori tranquilli. Mi prendo io tutta la colpa. Hanno bisogno di fiducia. I conti si fanno a fine stagione. Sembra che siamo fuori da tutto, ma domani vogliamo vincere e superare il turno. Ce la metteremo tutta. Dobbiamo concentrarci sulla Fiorentina".

Roma piazza difficile?
"Lo sapete meglio voi di me. Vivete questa situazione da vicino. Ma non è importante. L'importante sono la squadra o i giocatori. Ne riparleremo all'inizio della prossima stagione..."

Roma prevedibile, soluzioni?
"In queste settimane abbiamo usato almeno tre moduli di gioco. Possiamo usarne anche un quarto, ma non credo faccia la differenza. Se la palla entra, le gare cambiano. Abbiamo pareggiato giocando non bene alcune partite. Con la Samp è andata diversamente. Finché la squadra si procura occasioni, io sono tranquillo. Il problema della sconfitta con la Samp è che è arrivata dopo tanti pareggi e gare di non alto livello. Non voglio che i giocatori pensano che ue giorni fa era tutto da buttare. Bisogna credere nelle cose buone he facciamo e poi usciremo da questo momento. Dobbiamo puntare sul gioco, oltre al carattere e all'orgoglio. I giocatori devono avere fiducia".

A Roma troppa pressione per i tecnici?
"Lottiamo contro questa cosa. Però non mi conosce bene chi pensa che sono uno che si arrende al primo momento di difficoltà. Finché l'arbitro non fischia l'ultima giornata di campionato io ci sarò, spingerò i giocatori e tutti quelli che mi stanno intorno"

E' il momento più difficile della stagione?
"Sì, è il momento più difficile. Ma abbiamo l'opportunità di vincere una partita importante con la Fiorentina. Il calcio è così. Ci sono momenti positivi e negativi. I campioni nel momento della difficoltà continuano a lavorare per cambiare le cose. E già da domani possiamo cambiare le cose e passare il turno"

Pressione e situazione ambientale
"Per me un club sono tre cose. Calciatori, società e tifosi. Per me i tifosi sono molto importanti soprattutto quando giochiamo in casa. Se vince la Roma non vince un giocatore, ma la squadra e i tifosi. E' normale che siano arrabbiati, ma domani abbiamo bisogno del loro aiuto per vincere. Chiedo loro di non abbandonarci e sostenersi. Senza il loro aiuto sarà tutto più difficile. E' complicato per un calciaotore giocare quando viene contestato. I tifosi rappresentano la Roma. Io domani potrei essere in un altro club, ma la Roma ci sarà sempre. Cerchiamo di essere uniti e compatti ". 

Cosa è cambiato rispetto all'inizio di stagione?
"Quello che è cambiato è che nel calcio si alternano momenti positivi a momenti negativi, come nella vita. E' cambiato che la palla non entra. La ricetta è continuare a lavorare, perché solo con il lavoro si possono cambiare le cose".

Critiche e piazza difficile
"La critica è normale, perchè quando le cose vanno bene arrivano commenti positivi, al contrario arrivano critiche quando va male. Dobbiamo accettare entrambe le posizioni. In questo momento non sono contento, ma sono sicuro che dopo il maltempo arriva il sereno. A livello di pressioni ci sono due fattori determinanti: la stampa e i tifosi. I giudizi della stampa contano di meno perché variano a seconda del momento. La cosa che più mi preme è che i tifosi ci sostengano domani, e so che lo faranno perchè anche loro sono la Roma".

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