Sopracciglio alzato, e non è mai un buon segno. Ancelotti, reduce da qualche giorno turbolento di strigliate più o meno smentite (ironicamente, anche), esce con le ossa rotte dall'Emirates e non ha troppe alternative a uno sguardo lungo, che superi la serata no di Londra e si proietti immediatamente sul ritorno del San Paolo. Lo dice anche Insigne: "Ormai è andata, dobbiamo pensare subito alla gara di ritorno senza piangerci addosso. Ci è mancato un po' di coraggio". E in effetti le parole del capitano azzurro non fanno una piega: Arsenal-Napoli 2-0 è una sentenza che resta a metà solo perché manca tutta un'altra partita. Dove servirà, pare ovvio, tutt'altro Napoli. E allora eccolo Ancelotti: "Ci eravamo preparati per cercare di avere coraggio, invece nella fase iniziale ci siamo fatti trovare impreparati e impauriti e ci hanno castigato. Poi rientrare nella partita è stato difficile, in parte ci siamo riusciti e abbiamo anche avuto due occasioni abbastanza chiare che ci avrebbero permesso di affrontare il ritorno diversamente. Però andiamo a casa, andiamo al San Paolo e speriamo che il nostro pubblico sia come al solito molto importante".
Insomma, qualcosa resta ed è un qualcosa su cui costruire il ritorno: "L'Arsenal - spiega il tecnico del Napoli - non mi sembra una squadra impenetrabile. Le opportunità e il controllo del gioco nella seconda parte ci sono state, quello che dobbiamo fare è giocare una partita ad alta intensità, senza frenesia, e cercare di ribaltare questo risultato. Era difficile prima e lo è di più dopo questo risultato. Ma non è impossibile".
Certo è che la gara dell'Emirates non è stata esattamente impeccabile: "Abbiamo sbagliato troppo tecnicamente, è vero che hanno pressato molto e nella seconda parte, cambiando un po', la costruzione da dietro è andata meglio. Ma sicuramente abbiamo commesso molti errori. Troppi. Da cosa si riparte adesso? Sicuramente dal secondo tempo, che è stato ben fatto anche se abbiamo rischiato qualcosa in contropiede. E poi ci dobbiamo togliere di dosso questo timore che abbiamo avuto per tutto il primo tempo. Le chance ce le abbiamo ancora e loro fuori casa hanno sempre preso gol. Dobbiamo mantenere fiducia e ottimismo".
Infine un pensiero a Milik, entrato soltanto nella ripresa: "Non credo sia una questione di giocatori, ma di forza offensiva che dobbiamo mettere nella partita".
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